Si è concluso il progetto per combattere l’endemia di malaria in Sud Sudan. Nonostante le difficoltà aggravate dal Covid-19, l’intervento ha dato un importante contributo.

Si è concluso il progetto per combattere l’endemia di malaria in Sud Sudan. Nonostante le difficoltà aggravate dal Covid-19, l’intervento ha dato un importante contributo.
Si è conclusa da poco la missione in Sud Sudan nell’ambito di un progetto per potenziare la risposta alla malaria attraverso il miglioramento di accesso, utilizzo e qualità dei servizi preventivi, diagnostici, curativi e loro integrazione ai tre livelli del sistema sanitario dello Stato di Amadi.
Un’esperienza intensissima quella di Silvia Duranti, infettivologa da poco rientrata da Yirol in Sud Sudan, che ci ha raccontato con emozione ed entusiasmo i suoi 10 mesi in questo paese difficile che poco a poco ha imparato ad amare.
La professione di autista nella cooperazione è spesso sottovalutata, ma fa la differenza ed è fondamentale per muoversi il più possibile in sicurezza.
In tre giorni: 549 persone vaccinate a Rumbek e 119 a Cueibet, 24 a Yirol. Un grande traguardo, il segno tangibile che “Un vaccino per “noi”, sta diventando realtà, anche null’ultimo miglio, persino in Sud Sudan.
La storia di João Inácio Yala, tecnico di medicina preventiva e membro della squadra di vaccinazione presso l’Ospedale Rurale di Nhamatanda.
Ad Aquileia, nella settimana dedicata alla Laudato Si’, un evento speciale per riflettere sul legame tra salute globale, giusto sviluppo ed ecologia integrale.
Oggi, nella giornata mondiale degli infermieri è più importante che mai riconoscere il ruolo essenziale che questa figura professionale ricopre nella cura e nell’assistenza del paziente in Italia come in Africa.
La storia di Mary e del suo bambino per combattere la malnutrizione: un’esperienza di ispirazione per altre mamme per garantire un’alimentazione più corretta e una salute migliore, a beneficio dell’intera comunità.
Il racconto di Marco Gamba, il cooperante del Cuamm che ha donato il sangue – di un gruppo raro in Africa – al vescovo padre Christian Carlassare, dopo l’agguato di domenica notte.
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