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RAFFORZARE IL CONTRASTO ALLA MALARIA IN SUD SUDAN

Si è conclusa da poco la missione in Sud Sudan nell’ambito di un progetto per potenziare la risposta alla malaria attraverso il miglioramento di accesso, utilizzo e qualità dei servizi preventivi, diagnostici, curativi e loro integrazione ai tre livelli del sistema sanitario dello Stato di Amadi.

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    Si è conclusa da pochi giorni la missione in Sud Sudan di due membri del gruppo di ricerca di parassitologia dell’Università di Pisa, nell’ambito del progetto “Potenziamento della risposta alla malaria in Sud Sudan attraverso il miglioramento di accesso, utilizzo e qualità dei servizi preventivi, diagnostici, curativi e loro integrazione sui tre livelli del sistema sanitario dello Stato di Amadi”, coordinato da Medici con l’Africa Cuamm in collaborazione con il Ministero della Salute del Sud Sudan e finanziato dall’Agenzia Italiana di Cooperazione allo Sviluppo nel quadro del Technical Support Spending al Fondo Globale per la lotta all’AIDS, alla tubercolosi e alla malaria.

    Il progetto ha come obiettivo il miglioramento di accesso, utilizzo e qualità dei servizi di prevenzione, diagnosi e cura della malaria nelle Contee di Mundri East, Mundri West e Mvolo, dove Cuamm supporta il Ministero della Salute Sud Sudanese e le autorità locali nel fornire e gestire servizi sanitari di base ed emergenza, dal livello comunitario ai centri di salute periferici fino agli ospedali.

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    L’Università di Pisa è partner di Medici con l’Africa Cuamm, incaricata di condurre una ricerca operativa per il miglioramento della diagnosi di malaria. Lo studio permetterà di valutare le attività diagnostiche delle strutture sanitarie coinvolte ma anche di conoscere la prevalenza della malaria nei bambini al di sotto di cinque anni di età e le donne in gravidanza, i gruppi di popolazione maggiormente a rischio di contrarre e sviluppare forme gravi della malattia. Le informazioni ottenute verranno condivise con il Ministero della Salute del Sud Sudan, che ne potrà tenere conto per un eventuale adeguamento  delle strategie del Piano Nazionale di Controllo della Malaria. Allo stesso tempo contribuiranno alla sorveglianza globale di queste biological threats, al controllo e all’eliminazione della malaria, che nel 2020 ha causato 241 milioni di malati e 627.000 decessi.

    Durante la missione, oltre all’avvio della raccolta dati per la ricerca, sono stati svolti corsi di formazione che hanno interessato il personale di laboratorio e dei servizi ambulatoriali di area materna e infantile dei centri di salute periferici di Mundri, Lakamadi e Mvolo e dell’Ospedale di Lui. Si sono inoltre distribuiti e messi in uso gli equipaggiamenti e materiali acquisiti da Cuamm e necessari al rafforzamento dei laboratori per consentire una diagnosi più accurata e quindi il corretto trattamento dei casi clinici.

     

    Grazie a

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