Un anno dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, il Cuamm continua a portare aiuto con un intervento logistico-sanitario capillare che raggiunge 9 Oblast e 42 strutture sanitarie.
Un anno dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, il Cuamm continua a portare aiuto con un intervento logistico-sanitario capillare che raggiunge 9 Oblast e 42 strutture sanitarie.
Siamo all’ospedale St. Luke di Wolisso, in Etiopia, con Fede Bagolin, in Servizio Civile Universale, che racconta una giornata-tipo nella “kangaroo mother care unit”.
La riflessione di Elena Gelormino, medico di sanità pubblica, originaria di Torino, in missione a Mundri, in Sud Sudan.
Il racconto dal Sud Sudan attraverso lo sguardo e la voce di Cecilia Sala, giornalista, che ha raccontato le “storie” di chi ha incontrato nel suo viaggio con il Cuamm.
Il nuovo corso formativo “Cooperare per la salute in Africa” ha preso il via questa settimana, ma è un viaggio antico e consolidato nella tradizione del Cuamm.
Dal 2018 ad oggi, Musa Bala Sesay, impiegato amministrativo del Cuamm a Freetown, in Sierra Leone, ha svolto un percorso professionale stimolante. Ancora molte le sfide da affrontare, sempre con l’Africa.
WDF in Sierra Leone con lo staff Cuamm per discutere le attività e i risultati di una lunga e solida collaborazione
Accolti nella splendida cornice di Villa Pallavicini, a Roma, mercoledì 21 giugno abbiamo incontrato amici nuovi e di vecchia data, accanto a rappresentanti di imprese e istituzioni, per presentare le sfide più impellenti che affrontiamo ogni giorno in tre ospedali dei paesi più fragili in cui siamo presenti.
«Dopo 2 anni di instabilità, dentro la distruzione e le ferite profonde di questa gente, vedo anche tanta forza e voglia di ricostruire. Lo chiedono anche le autorità che abbiamo incontrato, che sono determinate a ripartire e a dare opportunità ai giovani», afferma don Dante Carraro, direttore del Cuamm in visita in questi giorni a Shire, in Tigray. Nel corso della missione anche l’incontro con l’ambasciatore d’Italia in Etiopia, Agostino Palese, in ricognizione della situazione nella zona.
«Quando hanno raggiunto l’ospedale, la mamma era stanchissima, ma non si è mai lamentata. Aveva portato con sé Bidal e il fratellino di appena qualche mese di vita. Era molto preoccupata per la salute di suo figlio». Il verdetto era chiaro: kwashiorkor (malnutrizione) e bisognava intervenire tempestivamente. In ciascuno degli ospedali in cui il Cuamm opera, ci sono sempre più Bidal che arrivano con una malnutrizione, soprattutto a causa di questa grave crisi globale che sta colpendo così duramente l’Africa.
Cerca la testimonianza da
Dona una buona causa che si traduce in un impegno concreto.
Scopri di piùPartecipa al nostro impegno
Istituzioni e agenzie internazionali al nostro fianco