L’esperienza dello sfollamento tra i più anziani
In Ucraina sono il 60% della popolazione. Durante il conflitto, affrontano numerose sfide e difficoltà: dall’accesso ad un alloggio all’isolamento. Le cliniche mobili Cuamm si prendono cura della salute dei più anziani.

È uno dei paesi più “anziani” al mondo, l’Ucraina. Il 60% della popolazione è rappresentata da persone con più di 60 anni di età. Sono uomini e donne spesso restii ad abbandonare le proprie case o semplicemente impossibilitati a farlo.
In un contesto di conflitto, come quello in cui vivono oggi, le persone più anziane affrontano un maggior rischio di essere ferite o uccise e anche quando riescono a mettersi in salvo, devono affrontare le sfide legate allo sfollamento. Difficoltà nel trovare soluzioni abitative adeguate e la lontananza dalla propria comunità, spingono queste persone ad isolarsi, con evidenti conseguenze sul proprio benessere psicologico.
Natalia L.*, 68 anni, ha vissuto per anni nella regione di Kherson, nell’Ucraina meridionale. Quando a marzo 2022 la sua città è stata occupata, Natalia è stata costretta a fuggire. I ricordi di una vita in pochi bagagli, dietro di sé la casa dove aveva cresciuto la propria famiglia. In un attimo, Natalia è diventata una sfollata interna, come circa 3,7 milioni di persone in Ucraina (dati di agosto 2024).
Lo sfollamento pone le persone anziane come Natalia in una condizione di estrema vulnerabilità. Molto spesso, a causa delle ristrettezze economiche, è per loro impossibile trovare una soluzione abitativa. Inoltre, il repentino allontanamento dalla propria comunità spinge le persone più anziane in una condizione di isolamento.
Con i suoi pochi risparmi, infatti, Natalia non è riuscita a trovare una casa. Nel suo viaggio attraverso le regioni da Mykolaiv a Dnipro, è stata ospitata in Centri di Accoglienza sovraffollati fino a stabilirsi nel centro di Strij, nella regione di Leopoli.
Al suo arrivo nel centro, il personale ha subito notato che Natalia parlava con difficoltà. Le parole, come i movimenti, erano lenti e spesso scoppiava in un pianto incontrollabile. La condizione di sfollamento, la lontananza dalla propria terra e comunità, hanno sulle persone più anziane un serio impatto psicologico.
«Non servo a nulla; a nessuno importa di me»
Queste sono le parole che Natalia ripeteva più spesso durante gli incontri con il personale del centro. Per valutare il suo stato di salute, è stata indirizzata al servizio delle cliniche mobili gestite da Cuamm in collaborazione con Caritas. Il team dell’Unità Mobile, composto da un’infermiera, un medico e uno psicologo, fornisce supporto sanitario e psicologico a persone vulnerabili, inclusi gli sfollati interni che vivono in centri di accoglienza in aree remote della regione di Leopoli.
L’attività è parte del progetto RISE: Risposta Integrata per Supportare l’Emergenza in Ucraina, un’iniziativa da 46,5 milioni di euro finanziata dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, che raggiunge oltre 900.000 persone colpite dalla crisi ucraina.
L’ipertensione e il mal di testa di Natalia sono stati trattati con farmaci gratuiti forniti dal team della Clinica Mobile che ha anche coinvolto Natalia in un percorso psicologico. Alcuni test specifici somministrati, hanno poi rivelato un lieve grado di depressione e l’uso di meccanismi di coping evitanti. Lo psicologo l’ha quindi aiutata a trovare delle strategie di compensazione e nel tempo, il supporto fornito, ha dato buoni risultati. Natalia ha iniziato a comunicare con le altre persone presenti nel centro e a partecipare ad attività di volontariato.
«Ora mi sento più attiva e voglio aiutare altre persone che stanno vivendo gli stessi problemi – ha dichiarato Natalia, esprimendo gratitudine allo psicologo -. Non posso ringraziare abbastanza per il costante supporto e per tutta la cura che ho ricevuto. Ora mi sento meglio e la mia vita ha di nuovo un senso».
Grazie al supporto dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, Cuamm sta adottando un approccio multidisciplinare, combinando supporto sanitario e psicologico per le persone vulnerabili. Questo tipo di intervento, garantisce la risposta ai bisogni immediati e vitali e permette di alleviare le sofferenze causate dalla guerra alla popolazione civile.
L’intervento del Cuamm
Medici con l’Africa Cuamm opera in Ucraina dal marzo 2022, fornendo risposte multisettoriali ai bisogni urgenti delle popolazioni più vulnerabili colpite dal conflitto. Dall’inizio della crisi umanitaria in Ucraina, Cuamm ha adottato un approccio flessibile e multisettoriale per affrontare le necessità multidimensionali delle vittime di guerra. In stretta collaborazione con le autorità locali e le organizzazioni della società civile, Cuamm ha sviluppato una strategia d’intervento volta a sostenere e integrare il sistema socio-sanitario nei paesi colpiti dal conflitto, garantendo l’accesso ai servizi essenziali e salvavita per i gruppi più vulnerabili.
Attivo sin dall’inizio della crisi umanitaria nelle regioni di Ternopil e Černivci, nell’Ucraina occidentale, Cuamm ha raggiunto oltre 40.594 persone e supportato più di 29 strutture sanitarie con medicinali, materiali di consumo, attrezzature biomediche e materiali di supporto logistico, garantendo la continuità dei servizi salvavita e contribuendo a ridurre la morbilità e la mortalità tra le vittime di guerra nelle aree interessate.