Nella regione di Gambella, in Etiopia, gli operatori di comunità e Medici con l’Africa Cuamm svolgono un ruolo fondamentale per avvicinare le comunità a tematiche di salute e far crescere in loro la fiducia verso i servizi sanitari.
Nella regione di Gambella, in Etiopia, gli operatori di comunità e Medici con l’Africa Cuamm svolgono un ruolo fondamentale per avvicinare le comunità a tematiche di salute e far crescere in loro la fiducia verso i servizi sanitari.
Da venerdì 22 maggio l’ospedale di Bo, in Sierra Leone, può contare su una nuova terapia semi-intensiva per le donne che devono partorire, con 18 nuove infermiere motivate.
La promozione e il miglioramento della salute di mamme e bambini nasce dalla comunità, come dimostra la storia di Sabina, una giovane mamma ugandese, che ha potuto prendersi cura dei suoi figli grazie all’aiuto dei membri del suo villaggio.
Anche Medici con l’Africa Cuamm aderisce alla proposta della “Giornata di preghiera, digiuno e carità”, voluta per il 14 maggio e invita ciascuno, in Italia e in Africa, a unirsi a questa iniziativa perché come ha ricordato Papa Francesco, “siamo sulla stessa barca” e nessuno si salva da solo.
Una testimonianza concreta, umile e coraggiosa. Un segno di speranza e fiducia in un futuro migliore. Ci viene da Ilaria Montani, infermiera, moglie di Flavio Bobbio specialista in Medicina 2 all’Ospedale Maggiore di Novara.
Di fronte all’emergenza che ha colpito il nostro paese in questi mesi, il Cuamm ha deciso di fare la sua parte coinvolgendo amici e sostenitori. Ma la sfida più grande rimane l’Africa.
Nella Fase 2, la parola d’ordine è non abbassare la guardia. Grazie al supporto di MSD, il Cuamm dona un nuovo respiratore all’ospedale di Schiavonia.
A dare vita alla favola “Il mal di pancia della mamma” di Medici con l’Africa Cuamm per la Festa della Mamma è Alida Massari, che oggi conosciamo più da vicino.
Manuela Lucenteforte, rientrata dall’ Etiopia, non sapeva che a breve l’aspettava il confronto con l’emergenza di Covid-19, giorni duri, nei quali ritrovare tutta la forza allenata in Africa.
La riflessione di un medico Cuamm, direttamente impegnato in Italia per fronteggiare Covid-19 con uno sguardo all’Africa, alla sua enorme carenza di risorse umane e logistiche.
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