Per chi è abituato a stare “sul campo” della medicina e dell’aula la sfida è stata questa: mantenere contenuti e competenza e al tempo stesso tenere saldo quel senso di comunità che si costruisce anche attraverso gli scambi in aula.

Per chi è abituato a stare “sul campo” della medicina e dell’aula la sfida è stata questa: mantenere contenuti e competenza e al tempo stesso tenere saldo quel senso di comunità che si costruisce anche attraverso gli scambi in aula.
Appuntamento giovedì 2 luglio, alle ore 20,30, sulla piattaforma Livestorm, per un confronto tra esperti che intende mettere al centro dell’attenzione l’Africa al tempo del Covid-19 e in particolare il tema del nascere in questo periodo difficile. Un webseminar organizzato da Sigo, Aogoi e Cuamm.
Nicola Vinassa, ortopedico, si è trovato in prima linea nella gestione di Covid-19 all’Ospedale di Chivasso. Un’esperienza che ha riattivato competenze e sensibilità del servizio svolto con il Cuamm in Etiopia, Uganda e in Tanzania.
Giada Alterini, Jpo di Medicina interna, rientrata dopo 5 mesi di servizio a Shinyanga, in Tanzania, riflette su un’esperienza che le ha permesso di mettersi in gioco e di crescere come medico e come persona.
Fabio Stevenazzi, appena si abbatte sulla Lombardia l’epidemia di Covid-19 sente di dover fare la sua parte all’Ospedale di Busto Arsizio. Con il Cuamm è stato in Etiopia e Tanzania. Tante esperienze, uno stesso minimo comune denominatore: aiutare il prossimo.
Nella Fase 2, la parola d’ordine è non abbassare la guardia. Grazie al supporto di MSD, il Cuamm dona un nuovo respiratore all’ospedale di Schiavonia.
Manuela Lucenteforte, rientrata dall’ Etiopia, non sapeva che a breve l’aspettava il confronto con l’emergenza di Covid-19, giorni duri, nei quali ritrovare tutta la forza allenata in Africa.
La riflessione di un medico Cuamm, direttamente impegnato in Italia per fronteggiare Covid-19 con uno sguardo all’Africa, alla sua enorme carenza di risorse umane e logistiche.
Quando l’Africa ti ha dato molto, continua anche a insegnare a fare in ogni contesto quello che è possibile.
Giulia Marini, giovane infettivologa, in prima linea a fronteggiare l’emergenza Covid-19 all’Ospedale di Reggio Emilia, ci racconta di un’Africa che insegna la capacità di reagire alle difficoltà, trasformandole in occasioni.
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