Wendy Maffei, ostetrica neolaureata all’Università di Salerno, ha vinto una borsa di studio della Fondazione Rachelina Ambrosini, per un tirocinio nella sala parto dell’ospedale di Wolisso.

L’Etiopia è una Repubblica federale, divisa in stati regionali; uno di questi è lo Stato regionale dell’Oromya (26 milioni di abitanti) suddiviso in dodici “Zone amministrative”, a loro volta divise in “woreda”. In una di queste dodici Zone, la South West Shoa Zone, troviamo il Distretto (woreda) di Wolisso. All’interno del Distretto, a 120 km da Addis Abeba, Medici con l’Africa Cuamm è presente nell’ospedale St. Luke di Wolisso, che ha costruito e inaugurato nel 2000. Qui offre sostegno alla direzione sanitaria e all’attività clinica del personale dell’ospedale il cui bacino d’utenza è di circa 430.000 persone.
Wendy Maffei, ostetrica neolaureata all’Università di Salerno, ha vinto una borsa di studio della Fondazione Rachelina Ambrosini, per un tirocinio nella sala parto dell’ospedale di Wolisso.
Lucia Santacatterina ed Elisabetta Valentini, studentesse del corso di laurea in Ostetricia all’Università degli Studi di Padova, hanno trascorso tre mesi di formazione in Etiopia, all’ospedale di Wolisso, grazie alla borsa di studio Michele Mega.
Silvia Baldissera, neolaureata in Ostetricia all’Università di Padova, racconta il periodo di tirocinio che ha svolto a Wolisso, in Etiopia, nell’ospedale in cui Medici con l’Africa Cuamm opera dal 2000.
Nella Giornata Internazionale dell’Ostetrica, le studentesse di Padova hanno aperto una raccolta fondi a favore delle loro colleghe di Wolisso.
Oggi si è svolto a Wolisso il workshop di presentazione dei risultati del progetto Survethi, realizzato con l’obiettivo di rafforzare la sorveglianza e il controllo delle malattie infettive in Etiopia.
Riprende la campagna vaccinale anche a Wolisso, sfidando l’esitazione e la titubanza. Enzo Facci, medico Cuamm, direttore sanitario dell’ospedale di Wolisso, ci racconta come si stanno impegnando per vaccinare più persone possibili contro il Covid-19.
Berhanu Gulo, Project Officer in Etiopia ci raccontale attività di cui si occupa quotidianamente e l’importanza di fare da ponte trai beneficiari e le istituzioni al fine di sviluppare al meglio i progetti rispondendo a bisogni concreti.
Migliorare l’accessibilità e innovare i servizi di cura dei più piccoli in Etiopia è possibile, ne è la prova il progetto Newborn Survival Project sulla salute neonatale. L’inizio di un percorso che si proietta verso il futuro del paese.
L’esperienza di Chiara Spolverato, ostetrica a Wolisso per due mesi grazie al Premio di Laurea in memoria di Irma Battistuzzi, organizzato in collaborazione con l’Associazione Alumni dell’Università degli Studi di Padova.
In Etiopia, la popolazione è sempre più esposta ad insicurezza alimentare e nutritiva. Nell’ambito del progetto “Semi di futuro–Intervento integrato di lotta alla malnutrizione” si è svolta una formazione per fisioterapisti e infermieri sull’identificazione dei bambini a rischio di malnutrizione e sul trattamento dei bambini con disabilità.
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