Mappare il territorio per garantire un servizio migliore a mamme e bambini. Da giugno sono disponibili gli atlanti che coprono le zone di Wolisso, Goro e Wonchi, per facilitare il lavoro sulla salute pubblica nel territorio.

L’Etiopia è una Repubblica federale, divisa in stati regionali; uno di questi è lo Stato regionale dell’Oromya (26 milioni di abitanti) suddiviso in dodici “Zone amministrative”, a loro volta divise in “woreda”. In una di queste dodici Zone, la South West Shoa Zone, troviamo il Distretto (woreda) di Wolisso. All’interno del Distretto, a 120 km da Addis Abeba, Medici con l’Africa Cuamm è presente nell’ospedale St. Luke di Wolisso, che ha costruito e inaugurato nel 2000. Qui offre sostegno alla direzione sanitaria e all’attività clinica del personale dell’ospedale il cui bacino d’utenza è di circa 430.000 persone.
Mappare il territorio per garantire un servizio migliore a mamme e bambini. Da giugno sono disponibili gli atlanti che coprono le zone di Wolisso, Goro e Wonchi, per facilitare il lavoro sulla salute pubblica nel territorio.
Oggi è festa a Wolisso, in Etiopia: stamattina c’è stata la cerimonia di intitolazione dell’Aula Magna/Auditorium dell’Ospedale di Wolisso alla memoria di don Luigi Mazzucato, storico direttore di Medici con l’Africa Cuamm.
Quelli che decidono di partire non sono angeli scelti e illuminati, sono persone comuni, nel senso migliore del termine. Marco Lodoli
Ti aspettiamo a Padova il 9 febbraio alle 18.30 al cinema teatro Mpx per l’evento di anteprima della serie tv “Ciao mamma, vado in Africa”.
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Nel 2012 aveva visitato l’ospedale di Wolisso in Etiopia, regalandoci degli scatti con cui lo vogliamo ricordare oggi.
12.000 euro: questo è il dono che Alì porta a Medici con l’Africa Cuamm. Frutto della generosità dei clienti di supermercati Alì, centri Alìper e profumerie Unix.
In seguito alle violenze scoppiate in Etiopia, Medici con l’Africa Cuamm resta sul campo e segue con preoccupazione l’evolvere della situazione
L’incontro con un neonato pretermine è come vivere una scena a rallentatore. Bisogna fermarsi. Tutto va piano: è così fragile – pensi – che il tuo respiro può diventare un vento di tramontana, un tuo sguardo più profondo di una radiografia; sfiorarlo poi è come tenere tra le mani un cristallo di inestimabile leggerezza e valore.
Un territorio lunare e incontaminato, una sfida contro i propri limiti fisici, rinunciando a ogni comodità: l’impresa di Carla Marson, partita da Padova per raccogliere fondi per sostenere la riabilitazione nutritiva dei bambini di Wolisso, in Etiopia.
Dopo giorni di intensi preparativi, gli studenti della Scuola di Infermieristica e Ostetricia dell’ospedale Saint Luke di Wolisso sono pronti e vestiti di tutto punto (secondo la tradizione inglese con cappellino quadrato e tunica nera) per la cerimonia di conferimento dei diplomi.
Un fine settimana di scontri e accese proteste quello appena trascorso in Etiopia. Il bilancio purtroppo è negativo: si parla di un centinaio di morti. Il Cuamm continua nel suo lavoro per la salute della popolazione, nonostante le difficoltà.
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