Un evento per rendere conto di un impegno lungo più di quarant’anni in un paese, l’Etiopia, che oggi ci mette davanti a nuove sfide.
Un evento per rendere conto di un impegno lungo più di quarant’anni in un paese, l’Etiopia, che oggi ci mette davanti a nuove sfide.
“Liberi di scegliere se migrare o restare”. In linea con il messaggio di Papa Francesco per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiati , che si celebra domenica 24 settembre, il Cuamm rafforza l’impegno sul campo, per prendersi cura di chi è costretto a fuggire.
«Dopo 2 anni di instabilità, dentro la distruzione e le ferite profonde di questa gente, vedo anche tanta forza e voglia di ricostruire. Lo chiedono anche le autorità che abbiamo incontrato, che sono determinate a ripartire e a dare opportunità ai giovani», afferma don Dante Carraro, direttore del Cuamm in visita in questi giorni a Shire, in Tigray. Nel corso della missione anche l’incontro con l’ambasciatore d’Italia in Etiopia, Agostino Palese, in ricognizione della situazione nella zona.
La testimonianza di Maria Chiara, specializzanda in malattie infettive, che ha trascorso sei mesi in Etiopia, un’esperienza concreta che aiuta a comprendere meglio la medicina nei paesi a risorse limitate.
Sempre di più, anche nei paesi dove siamo impegnati, la gente scappa da condizioni insopportabili in cerca di pane e sicurezza. Sono donne, bambini, famiglie, intere comunità. Per l’80% si muovano internamente all’Africa.
Sono 100 mila le persone tra sfollati e ospitanti, che hanno ricevuto cure salvavita, grazie ad un progetto sviluppato a Debre Berhan, nella regione etiope di Amhara, dove la situazione resta critica.
Continua l’impegno di Medici con l’Africa Cuamm in Tigray, dove la popolazione vive in condizioni precarie a causa della guerra. Un progetto sostenuto dall’Unione Europea per garantire l’accesso sicuro ad una sanità di qualità, anche in situazioni di emergenza.
Giulia Nuzzi, pediatra in Etiopia, riflette sul valore dello spazio, realizzato da Medici con l’Africa Cuamm accanto all’ospedale di Jinka, per lo sviluppo cognitivo e motorio dei bambini.
Cuamm e Banca Intesa uniti nell’impegno per garantire assistenza sanitaria alle mamme e ai bambini del campo profughi che ospita circa 70.000 persone in fuga da guerra, fame e malattie.
Si conclude il progetto del Cuamm “I primi 1000 giorni” in South Omo, con risultati importanti per la salute di mamme e bambini. Perché quando le cure sono carezze, diventano nutrimento e vicinanza.
Cerca la testimonianza da
Dona una buona causa che si traduce in un impegno concreto.
Scopri di piùPartecipa al nostro impegno
Istituzioni e agenzie internazionali al nostro fianco