La testimonianza di Maria Chiara, specializzanda in malattie infettive, che ha trascorso sei mesi in Etiopia, un’esperienza concreta che aiuta a comprendere meglio la medicina nei paesi a risorse limitate.

La testimonianza di Maria Chiara, specializzanda in malattie infettive, che ha trascorso sei mesi in Etiopia, un’esperienza concreta che aiuta a comprendere meglio la medicina nei paesi a risorse limitate.
Sempre di più, anche nei paesi dove siamo impegnati, la gente scappa da condizioni insopportabili in cerca di pane e sicurezza. Sono donne, bambini, famiglie, intere comunità. Per l’80% si muovano internamente all’Africa.
Sono 100 mila le persone tra sfollati e ospitanti, che hanno ricevuto cure salvavita, grazie ad un progetto sviluppato a Debre Berhan, nella regione etiope di Amhara, dove la situazione resta critica.
Continua l’impegno di Medici con l’Africa Cuamm in Tigray, dove la popolazione vive in condizioni precarie a causa della guerra. Un progetto sostenuto dall’Unione Europea per garantire l’accesso sicuro ad una sanità di qualità, anche in situazioni di emergenza.
Giulia Nuzzi, pediatra in Etiopia, riflette sul valore dello spazio, realizzato da Medici con l’Africa Cuamm accanto all’ospedale di Jinka, per lo sviluppo cognitivo e motorio dei bambini.
Cuamm e Banca Intesa uniti nell’impegno per garantire assistenza sanitaria alle mamme e ai bambini del campo profughi che ospita circa 70.000 persone in fuga da guerra, fame e malattie.
Si conclude il progetto del Cuamm “I primi 1000 giorni” in South Omo, con risultati importanti per la salute di mamme e bambini. Perché quando le cure sono carezze, diventano nutrimento e vicinanza.
La testimonianza di Pietro Scartezzini, amministrativo originario di Trento, in missione nel villaggio di Jinka, in South Omo, nel Sud dell’Etiopia.
La sopravvivenza nei campi per rifugiati e sfollati interni è davvero difficile. Grazie al progetto “Supporto d’emergenza per un accesso equo e sicuro a servizi sanitari di qualità e prodotti igienici essenziali nelle regioni di Tigray e Gambella” in Etiopia, sostenuto dall’UE, si cerca di migliorare le condizioni di vita e di salute dei più vulnerabili.
Il percorso integrato a sostegno delle popolazioni di rifugiati e sfollati nella regione Somali, testimoniato da Fede Bagolin, in Servizio Civile Universale in Etiopia.
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