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Annual general meeting Addis Abeba

Un evento per rendere conto di un impegno lungo più di quarant’anni in un paese, l’Etiopia, che oggi ci mette davanti a nuove sfide.

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    Ci siamo riuniti nell’Hub Hotel di Addis Abeba, sabato 23 settembre e davanti ad ospiti istituzionali, partner, donatori e autorità locali, abbiamo voluto ripercorrere una storia di impegno e dedizione.

    Cuamm – Etiopia 2023, Learning from the past, looking to the future è infatti il primo meeting annuale organizzato da Cuamm nel paese, non solo per condividere buone pratiche e lezioni apprese ma anche per guardare con chiarezza alle difficoltà e alle sfide, già presenti e future, che dobbiamo affrontare per continuare a promuovere il diritto alla salute per tutti.

    «La situazione umanitaria in Etiopia continua ad essere critica – ha detto Agostino Palese, Ambasciatore d’Italia ad Addis Abeba nel corso dell’incontro –. Supportare il sistema sanitario etiope è per il Governo e per la Cooperazione italiani una priorità. Ho visitato personalmente diversi ospedali nel paese e sono convinto che è necessario agire subito. Per questo continueremo a lavorare, anche al fianco di Cuamm, per rispondere ai bisogni primari della popolazione e rafforzare le strutture sanitarie nelle zone più fragili del paese».

    Sono, infatti, molte le aree fragili dell’ Etiopia: dalla regione settentrionale del Tigray, duramente compromessa da una guerra terminata appena un anno fa, all’Oromia colpita da frequenti alluvioni, fino alla regione di Gambella, al confine con il Sudan, dove si contano attualmente circa 933.000 rifugiati provenienti principalmente da Sud Sudan, Eritrea e Somalia e 4,38 milioni di sfollati interni a causa principalmente della guerra in Tigray. In queste, e in altre regioni del paese, Cuamm è presente per rispondere ai bisogni della popolazione. Un lavoro che è stato presentato proprio dallo staff responsabile degli interventi nella prima parte dell’evento dedicata alle attività sul campo e alle buone pratiche apprese. Dalla salute materno-infantile allo sviluppo precoce del bambino (Early Child Development), dalla sfida globale delle malattie non trasmissibili alla gestione degli interventi umanitari in contesti di emergenza senza dimenticare il ruolo cruciale delle cliniche mobili nel portare assistenza medica fino all’ultimo miglio.

    Ampio spazio è stato poi dedicato, nella seconda parte della mattinata, all’ospedale St. Luke di Wolisso. Costruito in collaborazione con la Chiesa cattolica etiope e il governo della regione Oromia, l’ospedale e l’annessa scuola di infermieristica e ostetricia, sono stati inaugurati nel 2000 e da allora il supporto è stato continuo. 837 giovani etiopi hanno ottenuto il diploma fino ad oggi, il numero di parti assistiti è aumentato da una media di circa 400 nel primo anno (2001) a oltre 3.500 nel 2022 così come le visite ambulatoriali, da poco più di 14.000 (2001) ad oltre 60.000 lo scorso anno. Nel 2019, l’ospedale ha ricevuto il prestigioso certificato di eccellenza da parte dell’Associazione medica etiope e oggi, nonostante le difficoltà, continua ad erogare servizi di qualità e specialistici: dalla clinica di psichiatria alla ginecologia, dall’ortopedia all’oftalmologia e altre.

    «È importante imparare dal passato, valutare ciò che è stato fatto e Cuamm, negli anni, ha fatto davvero molto in campo sanitario. L’ospedale di Wolisso è senza dubbio un esempio di questo impegno. Nel futuro dovremo continuare insieme a governi, benefattori e amici che condividono lo stesso ideale: assicurare il diritto alla salute a quanti ne sono oggi esclusi» così Musie Ghebreghiorghis – vescovo della diocesi di Emdeber nel suo saluto iniziale in cui ha invitato quanti credono in questo impegno ad unirsi a supporto dell’ospedale. Un appello rinnovato poi anche da Don Dante Carraro che rivolgendosi alla platea di ospiti ha detto: «Se davvero vogliamo cambiare e migliorare il futuro, è importante metterci tutto l’impegno, ognuno di noi deve fare la sua parte e poi è necessario unirsi, creare collaborazioni e lavorare insieme».

     

    «Questa giornata ha dimostrato un grande lavoro di squadra e partecipazione. È stato per noi un importante momento per ringraziare donatori, autorità e partner che hanno collaborato in questi primi 43 anni di attività in Etiopia, uniti da un obiettivo comune: il miglioramento di salute e benessere di tutte e tutti». ha chiosato Luisa Gatta, Rappresentante Paese Cuamm in Etiopia a conclusione del meeting.

    Luoghi: