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Odon primo studio di fattibilità in Africa

L’innovativo dispositivo per il parto sicuro sarà in dotazione all’ospedale San Luca di Wolisso per il primo studio di fattibilità mai condotto nel continente africano.

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    Una delegazione del Fonds d’Innovation pour le Développement (Fid) Anushka Chawlaa e Amina Zakhnouf,  accompagnata da Laura Braga in rappresentanza Cuamm e Mario Merialdi del Maternal Newborn Health Innovation (MNHI)  ha fatto visita all’ospedale San Luca di Wolisso dove prende il via il primo studio di fattibilità per testare l’efficacia di OdonAssist, in Africa. Mentre studi clinici sono già stati condotti in Francia e Inghilterra, lo strumento, un’innovazione strategica per l’assistenza al parto nel caso di travaglio prolungato, arriva ora per la prima volta nel continente africano grazie ad una collaborazione tra FID, Medici con l’Africa Cuamm e l’Ospedale Universitario di Besançon, in Francia.

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    OdonAssist è sicuro e a basso costo. Lo strumento, frutto della fortunata intuizione di Jorge Odon – meccanico argentino, è un dispositivo gonfiabile pensato per il parto vaginale assistito (AVB). Rispetto ad altri strumenti attualmente disponibili, il dispositivo è progettato per essere più sicuro, più facile da usare e più accettabile per le donne e per il persone sanitario. Odon è realizzato da un sacchetto di polietilene e da un manico in teflon, al termine del quale è situata una piccola ventosa che viene appoggiata sulla testa del feto. A quel punto sia il ginecologo che l’ostetrica possono provvedere a pompare una quantità minima di aria attraverso l’apposito condotto, garantendo una presa sicura e delicata intorno alla testa del bambino e una trazione più facile attraverso il canale del parto. Con questo design innovativo, il dispositivo combina 3 importanti principi meccanici che favoriscono la progressione della testa fetale, ovvero la propulsione, la flessione e la trazione. OdonAssist si presenta quindi come un sostituto di forcipe e ventosa e, in misura minore, come un’alternativa al taglio cesareo. Quest’ultimo rappresenta oggi un trend in crescita anche nei paesi a risorse limitate dove, tuttavia, l’assenza di personale medico specializzato e le scarse strumentazioni disponibili, rendono la pratica rischiosa per la salute di donne e nascituri. Sebbene infatti l’Oms abbia espresso più volte perplessità in merito al ricorso al taglio cesareo, troppo spesso non giustificato da necessità cliniche, complicanze derivate da questa operazione chirurgica sono tra le prime cause di mortalità materna e neonatale.

    «Il dispositivo Odon, in Africa, potrebbe essere un grande passo in avanti nella gestione dei parti complicati nei centri periferici, che sono poi quelli di primo contatto con la popolazione – dice Fabio Manenti Cuamm Program Manager per l’Etiopia. Utilizzando Odon potremmo infatti riuscire a ridurre i trasferimenti negli ospedali di terzo livello evitando così possibili complicazioni dovute ai ritardi».

    L’Etiopia è la seconda nazione più popolosa dell’Africa dopo la Nigeria, con circa 116 milioni di abitanti. È anche una delle economie a più rapida crescita nella regione, con un incremento del 7,2% nell’anno fiscale 2022/23. Tuttavia, rimane uno dei paesi più fragili, con un reddito nazionale lordo pro capite di 1.020 dollari. Ad oggi, il tasso di mortalità materna del paese è di 401 per 100.000 nati vivi. Nonostante i progressi degli ultimi anni, i dati restano lontani da quel 70 stimato dagli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. Il sistema sanitario del paese soffre infatti la carenza di servizi specializzati sia in termini di strutture che di professionisti sanitari. In questo contesto, l’adozione di un’invenzione frugale, eppure promettente, come OdonAssist potrebbe favorire il miglioramento degli standard qualitativi sanitari nell’ambito della salute materno-infantile. Oltre a risultare estremamente sicuro dal punto di vista funzionale, infatti, il dispositivo è di facile utilizzo e quindi idoneo ad essere introdotto in contesti nei quali opera esclusivamente personale paramedico.