In Uganda Medici con l’Africa Cuamm sta migliorando l’accesso al parto sicuro e assistito per le mamme in gravidanza grazie all’utilizzo di voucher per il trasporto gratuito in ospedale.

In Uganda Medici con l’Africa Cuamm sta migliorando l’accesso al parto sicuro e assistito per le mamme in gravidanza grazie all’utilizzo di voucher per il trasporto gratuito in ospedale.
Medici con l’Africa Cuamm taglia un piccolo traguardo simbolico, mettendo a disposizione dell’Africa il suo operatore numero 2.000.
Martedì 5 febbraio, presso la residenza dell’ambasciatore d’Italia in Uganda, alla presenza di volontari, partner e istituzioni, si è tenuto un momento speciale di incontro e di festa per ripercorrere la storia dell’organizzazione nel paese e rilanciare sulle prospettive future. Salute di mamme e bambini e supporto al sistema sanitario locale per l’accoglienza dei rifugiati sud sudanesi rimangono le priorità dell’intervento.
Don Dante Carraro: «Dall’Uganda una lezione di umanità. Si dice “aiutiamoli a casa loro”, allora facciamolo davvero, altrimenti sono solo slogan»
Negli ultimi anni l’Uganda è arrivata ad accogliere più di un milione di rifugiati dal Sud Sudan. Occorre rispondere alle esigenze sanitarie sempre più grandi.
Mary Aguparu lavora come infermiera nel centro di salute di Siripi, a capo di un team che dal 2013 è passato da 9 a 39 persone, per rispondere ai bisogni di salute della popolazione raddoppiata.
207 biciclette per arrivare fino all’ultimo villaggio.
Sono partita con l’obiettivo di aumentare le mie conoscenze professionali operando in ambienti con risorse limitate, per acquisire un bagaglio di esperienza che mi potrà essere utile anche nel contesto ospedaliero italiano
Una festa piena di colori e di gente, semplice e ben organizzata. È quello a cui ho potuto assistere ad Iriiri nel corso della giornata di sensibilizzazione sulla Tubercolosi, a cui ho partecipato per la prima volta come volontaria di Medici con l’Africa Cuamm in Uganda.
Medici con l’Africa Cuamm, impegnato in Sud Sudan a sostegno di 5 ospedali e 150 strutture sanitarie periferiche, con oltre 1.000 operatori sul campo tra staff locale e internazionale, aderisce all’appello di Papa Francesco in segno di vicinanza e solidarietà verso la popolazione sud sudanese che tanto sta soffrendo a causa della fame e degli scontri interni.
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