Medici con l'Africa Cuamm

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Una nuova culla per i bambini di Beira

Dopo la devastazione del ciclone Idai, del marzo 2019, Medici con l’Africa Cuamm si è immediatamente attivata la ricostruzione e l’ampliamento della Neonatologia dell’Ospedale Centrale di Beira.

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    Circa 600 metri quadrati, dei quali 400 profondamente ristrutturati e 200 di ampliamento, per ospitare un totale di 17 culle, 22 letti, 3 ambulatori dedicati alla neonatologia, sala allattamento, farmacia, lavanderia, uffici, nuovi bagni e area per il personale. Si raggiunge in questi giorni un grande traguardo: conclusi i lavori di ricostruzione ed ampliamento, a breve saranno consegnate le chiavi della nuova Neonatologia (Berçario) dell’Ospedale Centrale di Beira a Nelson Mucopo, Direttore dell’Ospedale, in attesa delle ultime finiture e attrezzature necessarie per riprendere a pieno regime l’attività del reparto. La nuova terapia intensiva neonatale è stata dotata anche di un nuovo impianto di erogazione di ossigeno.

    «Alla definizione ed esecuzione del progetto hanno partecipato attivamente non solo i tecnici delle infrastrutture del Cuamm ma anche colleghi specialisti di diverse aree, in particolare i neonatologi, fondamentali per aiutarci a capire come progettare il Berçario in maniera funzionale – racconta Filippo Cavallari, coordinatore dei lavori di ricostruzione della Neonatologia –. Non sono mancati gli imprevisti. L’arrivo della pandemia ci ha colti proprio nel pieno della ricostruzione, mettendoci di fronte ad una scelta: continuare o fermare i lavori. Ha prevalso il grande senso di responsabilità, la dedizione e il desiderio di portare valore aggiunto – continua Filippo – e abbiamo deciso di proseguire con la ricostruzione, con le adeguate misure di prevenzione e sicurezza».

    Impossibile non tornare con il ricordo a quella notte tra il 14 e il 15 marzo 2019, quando la peggiore catastrofe naturale degli ultimi dieci anni si è abbattuta sull’Africa: il ciclone Idai. Piogge torrenziali e venti intesi hanno travolto e devastato Beira, nel Mozambico centrale, e le Province di Sofala, Zambezia, Manica e Inhambane, con conseguenze gravissime per la popolazione e per le infrastrutture. La devastazione del ciclone aveva gravemente compromesso anche l’Ospedale Centrale di Beira, la struttura sanitaria di riferimento per la popolazione del Mozambico centrale, ed in particolare la Neonatologia, indispensabile per un ospedale dove si assistono quasi 6.000 parti l’anno.

    Medici con l’Africa Cuamm si era immediatamente attivata per fronteggiare l’emergenza, su più fronti di intervento, prendendo anche un impegno importante con le comunità colpite dal ciclone: ricostruire ed ampliare la Neonatologia dell’Ospedale Centrale di Beira, rispristinando i servizi. Il 5 marzo 2020 era stato annunciato l’avvio ufficiale dei lavori con la cerimonia di consegna dei locali all’impresa di costruzione: «Vogliamo garantire architetture “resilienti” concepite con l’obiettivo di ridurre il rischio di calamità naturali, costruzioni resistenti, che durino nel tempo e che possano servire da “modello” per opere simili – ci raccontava allora Filippo–».

    Un percorso fatto insieme, un impegno che oggi si concretizza soprattutto grazie ai tantissimi che hanno reso possibile questa ricostruzione, ciascuno facendo la propria parte. La nuova Neonatologia significa “resilienza”, esprime l’ostinazione a “ripartire” nonostante le condizioni avverse, in questo anno reso ancora più difficile da Covid-19. La gratitudine si unisce all’impegno che anche in questo Natale si rinnova: portare speranza e salute a mamme e bambini, nei posti più fragili del mondo.

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