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Essere consapevoli delle disuguaglianze

La testimonianza di un volontario che ha scelto di dedicare un anno al servizio civile in Africa, un’esperienza unica per condividere il valore universale della solidarietà e un’importante occasione di crescita personale e professionale.

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    Partiamo con il nuovo anno con la testimonianza di un volontario che ha scelto di dedicare un anno al servizio civile, un’esperienza unica per condividere il valore universale della solidarietà e al contempo un’importante occasione di crescita personale e professionale, oltre che di formazione dal punto di vista civico, sociale e culturale. Il servizio civile offre l’opportunità ai giovani dai 18 ai 28 anni di svolgere un anno di servizio all’interno di un progetto volto alla difesa non armata e nonviolenta della Patria, alla promozione dei valori fondamentali della Repubblica, ma anche all’educazione alla pace tra i popoli, alla solidarietà e alla cooperazione.

    «Sinceramente se devo cercare una parola che possa descrivere al meglio questo mio servizio civile, quella parola è consapevolezza. Qui in Africa ho acquisito consapevolezza del fatto che la pazienza è la via migliore per accettare gli ostacoli che ti si presentano davanti, che si tratti di impedimenti burocratici che tardano la tanto agognata partenza o ordinari incidenti di percorso come l’assenza di acqua corrente. Ho preso consapevolezza del fatto che il giudizio è solo un muro costruito dalle proprie paure che chiude gli occhi sul mondo; che il CON è la chiave di tutto, è quel legame che ti costruisci con i colleghi, è quello stare insieme con un grande obbiettivo, è quel consiglio, quell’ insegnamento, quel “grazie” che continua a farti sorridere. Ho capito che l’Africa è quasi un amore a prima vista. Quei suoni e quei battiti che pulsano nella terra rossa, ricca di affascinanti tradizioni, sono un continuo spettacolo e tu sei solo un timido spettatore; ho capito che il servizio civile è la scelta sentita di un cittadino che decide che i valori di democrazia e patria descritti nella costituzione non si impongono con le armi ma si trasmettono attraverso la condivisione e la volontà di obiettare in modo non violento alle ingiustizie e alle disuguaglianze del mondo cercando di dare il proprio contributo, per quanto piccolo. Ho scoperto che il portoghese non è né simile all’italiano, né uno spagnolo più nasale, ma una lingua difficile da imparare con pazienza ed impegno costante. Ho capito di essere un ragazzo fortunato, questa esperienza così intensa al livello personale e professionale è e sarà sempre un tassello importante nella mia vita. Consiglierei a tutti di vivere l’avventura del servizio civile, breve eppure così intensa!».

    Sebastiano, volontario servizio civile a Beira in Mozambico

     

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