Un importante riconoscimento per il regista Nicola Berti, premiato a Capodarco di Fermo, alla XII edizione dell’Anello debole. “Un racconto intenso e delicato del lavoro di Medici con l’Africa Cuamm”.

Un importante riconoscimento per il regista Nicola Berti, premiato a Capodarco di Fermo, alla XII edizione dell’Anello debole. “Un racconto intenso e delicato del lavoro di Medici con l’Africa Cuamm”.
“Fighting Malaria, Improving Health”, prosegue il progetto a contrasto della malaria
Steven Ngoma, medico Cuamm di origine congolese, dall’Europa è tornato in Africa con la famiglia per lavorare in Sierra Leone, a fianco di chi ha più bisogno: «Dobbiamo rimboccarci le maniche, noi abitanti dell’Africa per primi, ma il cambiamento è possibile».
La testimonianza di Christiana J. Sellu, che lavora al Bo Hospital, in Sierra Leone.
Gli operatori di salute che Augusta gestisce sono stati scelti nelle diverse comunità e, oltre a seguire i training, hanno il compito di controllare la condizione di salute delle mamme e dei bambini dei villaggi.
Le future mamme sanno che possono chiamarci quando hanno bisogno: noi accorriamo, le accompagniamo in ospedale, ci assicuriamo che tutto vada bene. Perché le donne devono tornare a casa felici e in salute, diffondere la buona notizia. Tutti devono sapere che l’ospedale è il posto della vita, non della morte.
Medici con l’Africa Cuamm sarà impegnata in un grande progetto finanziato dalla Banca Mondiale per avviare, a livello nazionale, un sistema di trasporto per le emergenze ostetriche e chirurgiche. Nel paese che è stato duramente colpito da Ebola tra il 2014 e il 2015, con i tassi di mortalità materna più alti al mondo, la sfida è dare risposta all’emergenza per creare sviluppo stabile e duraturo.
Un gesto d’amicizia del Cuamm per quattordici bambini della Sierra Leone rimasti senza famiglia dopo l’alluvione che ha provocato un migliaio di morti
Anche Medici con l’Africa Cuamm partecipa alle iniziative per la Giornata mondiale del diabete.
Nelle ultime settimane Freetown è stata al centro dell’attenzione internazionale per la frana di una collina della città, seguita alle forti piogge stagionali: si stima ormai che siano 1.000 le persone morte, la metà delle quali ancora oggi disperse.
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