Medici con l'Africa Cuamm

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Il club delle madri: «Diffondiamo la buona notizia»

Le future mamme sanno che possono chiamarci quando hanno bisogno: noi accorriamo, le accompagniamo in ospedale, ci assicuriamo che tutto vada bene. Perché le donne devono tornare a casa felici e in salute, diffondere la buona notizia. Tutti devono sapere che l’ospedale è il posto della vita, non della morte.

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    «Fino all’anno scorso qui nessuno voleva andare in ospedale, tanto meno le donne che dovevano partorire».

    Parla piano Fanta Fufana, seduta con le altre donne nella veranda della casa della capo villaggio. Ha uno sguardo mite e sa essere molto schietta:

    «In ospedale mancava il sangue, quindi, anche se non avrebbe dovuto succedere, una donna poteva facilmente morire dissanguata. Qui le voci corrono in fretta, la diffidenza per l’ospedale esiste da sempre: è un attimo associare quel posto alla morte. Sempre meno gente voleva andarci, le donne si sentivano più al sicuro a casa, dove però continuavano a rischiare la vita».

    Fanta ha 54 anni e cinque figli ed è la segretaria del Women Club di Mattru, attivo da ormai dieci anni in questa cittadina del distretto di Bonthe, nel sud della Sierra Leone. Il club raduna ad oggi venti donne, che si incontrano una volta al mese per discutere i problemi che riguardano loro, le loro amiche, le loro figlie. Insieme decidono le azioni pratiche da mettere in campo per rispondere a questi problemi, ma anche per sensibilizzare le donne di Mattru sull’importanza dell’allattamento al seno, della maternità consapevole.

    In tutto a Mattru si contano quattro Women Club e nell’ultimo anno anche il club di Fanta ha iniziato a collaborare con Medici con l’Africa Cuamm, per convincere le donne a partorire in ospedale.

    «Da quando è arrivato il Cuamm – racconta Fanta – il sangue in ospedale non manca. Ora abbiamo un’arma in più per convincere le nostre sorelle ad andare in ospedale, a non avere paura. La comunità ricomincia a fidarsi, qualcosa sta cambiando! Le future mamme sanno che possono chiamarci quando hanno bisogno: noi accorriamo, le accompagniamo in ospedale, ci assicuriamo che tutto vada bene. Perché le donne devono tornare a casa felici e in salute, diffondere la buona notizia. Tutti devono sapere che l’ospedale è il posto della vita, non della morte. Diffondere questa buona notizia è per me una grande responsabilità che ci è stata data: abbiamo ancora molto da fare, ma sono felice di cominciare a vedere il cambiamento».

    In questa regione della Sierra Leone, dove le strade asfaltate non esistono e per soccorrere una donna a casa ci possono volere ore, su piste sterrate e dissestate, la determinazione pacata di Fanta e delle sue amiche sono il motore della rinascita. Il loro ottimismo è l’augurio migliore per il futuro.

    Buona Pasqua, dall’ultimo miglio.

     

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