Ci sono tanti modi per fare di più e meglio con l’Africa, Laura ha trovato il suo.

Ci sono tanti modi per fare di più e meglio con l’Africa, Laura ha trovato il suo.
Sallaynatu Farmer ci racconta perché ha scelto di lavorare come infermiera: “Ho 40 anni, sono nata a Bo, in Sierra Leone, lavoro in questo ospedale da sette. Ho sempre desiderato fare l’infermiera, mi sembra la professione migliore, nobile.Qui gli uomini vogliono tanti figli, anche se poi si fa fatica a crescerli e la donna è esausta. C’è un grosso lavoro da fare anche in questo campo”.
Joseph da un anno lavora con le comunità del distretto di Bonthe, in Sierra Leone, ed è sicuro dell’importanza di parlare sia con gli uomini che con le donne.
Un importante riconoscimento per il regista Nicola Berti, premiato a Capodarco di Fermo, alla XII edizione dell’Anello debole. “Un racconto intenso e delicato del lavoro di Medici con l’Africa Cuamm”.
“Fighting Malaria, Improving Health”, prosegue il progetto a contrasto della malaria
Steven Ngoma, medico Cuamm di origine congolese, dall’Europa è tornato in Africa con la famiglia per lavorare in Sierra Leone, a fianco di chi ha più bisogno: «Dobbiamo rimboccarci le maniche, noi abitanti dell’Africa per primi, ma il cambiamento è possibile».
La testimonianza di Christiana J. Sellu, che lavora al Bo Hospital, in Sierra Leone.
Gli operatori di salute che Augusta gestisce sono stati scelti nelle diverse comunità e, oltre a seguire i training, hanno il compito di controllare la condizione di salute delle mamme e dei bambini dei villaggi.
Le future mamme sanno che possono chiamarci quando hanno bisogno: noi accorriamo, le accompagniamo in ospedale, ci assicuriamo che tutto vada bene. Perché le donne devono tornare a casa felici e in salute, diffondere la buona notizia. Tutti devono sapere che l’ospedale è il posto della vita, non della morte.
Medici con l’Africa Cuamm sarà impegnata in un grande progetto finanziato dalla Banca Mondiale per avviare, a livello nazionale, un sistema di trasporto per le emergenze ostetriche e chirurgiche. Nel paese che è stato duramente colpito da Ebola tra il 2014 e il 2015, con i tassi di mortalità materna più alti al mondo, la sfida è dare risposta all’emergenza per creare sviluppo stabile e duraturo.
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