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Tre anni di conflitto in Ucraina

A tre anni dallo scoppio della guerra in Ucraina, “chiamati ad una solidarietà vicina”, continua silenzioso l’impegno del Cuamm avviato nel marzo del 2022 in Est Europa.

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    Tre anni fa, il 24 febbraio 2022, lo scoppio della guerra tra Ucraina e Russia ha scosso l’Europa. Alla distruzione di questo confitto, nel corso del tempo, si sono aggiunte numerose altre atrocità. Gli scenari di guerra sono oggi moltissimi. Troppi ci riportano nel continente africano e tutti ci mostrano morte e distruzione restituendo l’immagine di un’umanità persa. È uno strazio che, seppur nel dolore, ci invita a non restare indifferenti.

    Per questo tre anni fa, con il cuore in Africa, abbiamo avviato il nostro intervento in Est Europa per fornire assistenza alle persone colpite dal conflitto e per supportare i sistemi sanitari, in estrema difficoltà nel garantire cure anche nelle zone più calde.

    I dati più recenti dicono che in Ucraina sono circa 12,7 milioni (un terzo dell’intera popolazione) le persone che si trovano ad avere bisogno di assistenza umanitaria, inclusi 2 milioni di bambini. La guerra ha costretto molti ad abbandonare le proprie case: il paese conta attualmente 4 milioni di sfollati interni mentre 6,8 milioni di persone vivono come rifugiate fuori dal paese (Unhcr, febbraio 2025). Dati che sono persone, storie, vite. Ed è proprio in ragione di questo, che il nostro lavoro in Ucraina non si è mai arrestato. “Con” l’aiuto delle comunità, dell’associazione locale Vrb e di cittadini e cittadine personalmente impegnati in prima linea, abbiamo portato avanti un lavoro silenzioso e costante per alleviare le sofferenze di chi, di questa guerra, subisce il peso maggiore: i civili.

    Oggi il nostro intervento interessa 6 Oblast (regioni) che supportiamo con l’acquisto e la fornitura di farmaci, materiali consumabili e apparecchiature biomedicali, con la distribuzione di generi alimentari e beni di prima necessità, come kit per l’igiene personale ma anche con il supporto psico-sociale che viene offerto agli sfollati e con la formazione del personale sanitario e para-sanitario, dedicando particolare attenzione alla mitigazione del rischio e al primo soccorso verso i feriti di guerra, ma anche la violenza di genere e la salute mentale.

    Alcuni dati possono dare un’idea dell’impegno: da febbraio 2024, attraverso le attività del progetto R.I.S.E. finanziato dall’Agenzia Italiana per la cooperazione allo sviluppo – Aics, Cuamm è intervenuto per fornire assistenza sanitaria ai gruppi più vulnerabili, inclusi sfollati interni, rifugiati e comunità ospitanti.
    Le attività di Assistenza Sanitaria Primaria (Phc), avviate ad aprile 2024, hanno permesso di offrire 6.624 visite ambulatoriali presso il centro di Drohobych e grazie all’unità mobile attiva nell’area di Lviv. Con l’obiettivo di alleviare le sofferenze e mitigare il disagio psicologico di IDPs e comunità ospitanti, sono state organizzate 10 sessioni che hanno permesso a 1.270 persone di beneficiare del supporto di psicologi e assistenti sociali, con lo stesso obiettivo 1.691 persone, per lo più bambini con i propri genitori, hanno preso parte ad un campo estivo organizzato nella città di Vasylkiv.

    Basandosi sullo Strumento di Pianificazione e Risposta alle Richieste Sanitarie dell’Oms, Cuamm ha inoltre lavorato per garantire alle strutture sanitarie in difficoltà, kit di attrezzature mediche. Nel corso dell’anno, sono quindi stati coordinati 11 interventi di consegna di materiale d’emergenza nelle aree di Dnipro, Zaporizhzhia, Vasylkiv e Sumy, severamente colpite dall’intensificarsi del conflitto.
    Tra le componenti dell’intervento, anche la distribuzione di beni essenziali, cibo e kit nutrizionali per donne e bambini. Collaborando con i partner locali Vidchuij, Vrb e Caritas Sdd, Cuamm ha raggiunto circa 5.566 persone tra loro sfollati interni, nuclei monogenitoriali, famiglie numerose, anziani e persone con disabilità.
    Grazie ad una seconda progettualità supportata da Aics, nel corso dell’anno Cuamm ha inoltre garantito la distribuzione di farmaci e beni di consumo in 11 strutture negli Oblast di Donetsk e Dnipropetrovsk raggiungendo 26.500 persone. Le attività rientrano nel progetto Safe, implementato in collaborazione con Vis – Volontariato Internazionale per lo Sviluppo.

    In Moldavia

    Come in Ucraina, così anche in Moldavia prosegue l’intervento del Cuamm. Un impegno avviato nell’aprile 2022 per supportare un paese molto fragile che, dall’inizio del conflitto russo-ucraino, ha accolto circa un milione di rifugiati. Solo nell’ultimo anno, grazie al supporto della Cooperazione italiana e in collaborazione con l’ospedale di primo livello Imac a Chisinau, sono state offerte 1.060 visite ambulatoriali alla popolazione rifugiata e alle comunità ospitanti, organizzati 11 eventi di supporto psico-sociale, distribuiti circa 3.000 kit di beni essenziali a persone in condizione di vulnerabilità.
    L’intervento in Moldavia ha inoltre previsto una forte componente di formazione nell’ambito delle cure neonatali con l’obiettivo finale di potenziare il personale medico locale in tutto il paese. L’attività, svolta in collaborazione con la Società Nazionale di Pediatria della Moldavia, ha coinvolto un totale di 100 professionisti sanitari.
    I progetti fanno parte di un’iniziativa da 46,5 milioni di euro finanziata dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, che raggiunge oltre 900.000 persone colpite dalla crisi ucraina.

    In Italia

    Il nostro lavoro prosegue anche in Italia attraverso la collaborazione con la Questura per il supporto allo Sportello Immigrazione di Padova. Con l’emergenza ucraina l’attività dello Sportello Immigrazione si è infatti intensificata arrivando a raggiungere flussi di 350-400 persone nelle prime settimane di conflitto. Da marzo 2022, i volontari Cuamm presenti presso l’Ufficio Immigrazione hanno messo a disposizione 20.000 ore di servizio, offrendo il proprio tempo e disponibilità per gestire, in sicurezza, la fase di accoglienza delle persone, per agevolare la ricezione delle pratiche e snellire le procedure degli sportelli, garantendo così un servizio di assistenza alle persone in stato di stress. Dall’inizio della collaborazione, sono stati 100.000 gli accessi allo sportello immigrazione. Grazie alla collaborazione tra Cuamm e questura, i servizi disponibili sono stati potenziati e i tempi di attesa per il completamento delle richieste abbattuti, passando da una media di circa 10 mesi a 4.
    È anche questo il pezzo di un impegno maggiore, che si estende da Padova a Kiev, a Chisinau, ma anche, quotidianamente, in Africa, per dare sollievo a chi vive o ha vissuto il dramma della guerra, e per far sentire ogni straniero accolto.

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