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L’ipertensione Una malattia cronica insidiosa

Ricorre oggi la Giornata mondiale dell’ipertensione, una patologia cronica che in Africa, come in Ucraina, rappresenta un fenomeno crescente.

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    La Giornata mondiale dell’ipertensione ci ricorda come tutte le malattie croniche hanno bisogno di un trattamento, di controlli costanti e integrati perché spesso intervengono insieme ad altre patologie, come il diabete. Oggi una particolare attenzione va non solo ai sistemi sanitari di base che permettono di monitorarle, mettere i pazienti in trattamento e seguirli con trattamenti comunitari (come il Cuamm fa a Beira in Mozambico, a Luanda in Angola, o in Etiopia), ma anche alle tante persone che sono sfollate nel proprio Paese o rifugiate all’estero. Sono le più vulnerabili: nel muoversi quasi sempre perdono le loro cartelle cliniche, non riescono a portare con loro la terapia, non hanno riferimento medico, per cui si trovano per un buon periodo di tempo scoperte, sia dal punto di vista terapeutico, sia di check-up medico.

    Medici con l’Africa Cuamm segue questi pazienti in Africa, dove si trova la maggior parte degli sfollati interni e dei rifugiati in altri Paesi. Riscontriamo crisi costanti nel Nord del Mozambico, dove ci sono rifugiati interni nella provincia di Capo Delgado o in Etiopia nella provincia di Gambella, dove hanno trovato rifugio popolazioni sud sudanesi. Uscendo dalle comunità e dalla società in cui risiedono, non hanno riferimenti sanitari, così come la possibilità di accedere a servizi sanitari adeguati, di acquistare i farmaci o avere accesso ai farmaci garantiti in modo costante.

    Un pensiero va, inoltre, alle popolazioni dell’Ucraina e della Moldavia dove attualmente operiamo per la crisi in corso. In Ucraina tantissime persone sono fuggite dalle zone di conflitto acuto per ripararsi in zone più tranquille, dove abbiamo strutturato un sistema di check-up medico e di fornitura di farmaci essenziali. In Moldavia molti degli ucraini rifugiati incontrano team di medici sul posto che riscontrano malattie di tipo cronico, tra cui ipertensione e diabete.

    L’ipertensione, come tante patologie croniche, è un problema crescente in Africa. Il nostro impegno è quello di rafforzare i sistemi sanitari, in partnership con le autorità locali, potenziando i servizi in un’ottica di sostenibilità e di crescita del sistema per fornire alle persone trattamenti adeguati per tutta la vita.

    Anche in Africa l’ipertensione è un problema dell’età adulta. Si nota che è leggermente più precoce a causa di malnutrizione ed è una patologia sempre più diffusa. Trattandosi di una situazione cronica, a seguito della diagnosi deve essere seguita per tutta la vita e diventa una grande sfida per sistemi deboli. Per questo la prevenzione è un elemento fondamentale in tutti i programmi di Medici con l’Africa Cuamm, per prevenirne tutti gli effetti. A volte è troppo tardi per curarsi soprattutto in sistemi sanitari deboli. Anche l’alimentazione e l’attività fisica sono pratiche sfidanti in contesti dove ci sono rifugiati, non c’è sicurezza, non ci sono adeguate condizioni ambientali. Alcune grandi città come Luanda in Angola non permettono di vivere una vita sana. Oltre a ciò, resta il problema della diagnosi precoce: a volte basterebbe modificare la dieta per tempo e il paziente potrebbe già ricevere un beneficio, ancora prima di dare un trattamento che poi deve seguire per tutta la vita. Sono importanti, per questo, gli screening medici. Purtroppo in Africa gli effetti più acuti dell’ipertensione, come gli ictus, sono difficilmente trattabili, per questo la prevenzione diventa fondamentale.

    Andrea Atzori, responsabile Relazioni internazionali