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UNA SQUADRA, NELL’EMERGENZA

15 novembre 2022 – Sono partita sola per poi scoprire di essere parte di una grande squadra. Volevo fare la mia piccola parte in questa situazione di grande sofferenza, per questo ho deciso di partire per Chisinau e offrire la mia esperienza clinica in un momento di emergenza. Mi sono unita al corale impegno del Cuamm

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    Sono partita sola per poi scoprire di essere parte di una grande squadra.

    Volevo fare la mia piccola parte in questa situazione di grande sofferenza, per questo ho deciso di partire per Chisinau e offrire la mia esperienza clinica in un momento di emergenza. Mi sono unita al corale impegno del Cuamm e di quanti, medici e non, hanno scelto di mettersi al servizio dei più fragili, di chi ha perso tutto in questi lunghi mesi di conflitto. Arrivando a Chisinau ho scoperto con estrema gioia di essere parte di una squadra. Io, partita sola, ho presto compreso il valore di un lavoro fatto in sinergia con il personale sanitario locale ma anche con i numerosi volontari impegnati sul campo. Infermiere e infermieri, psicologi e psicologhe, professionisti legali ma anche agenti di sicurezza, personale addetto alle pulizie e operatori ludici. Insieme, lavoravamo tutti all’interno di questo grande stabile, una sede universitaria dismessa, una volta luogo di cultura ed educazione, oggi riparo e casa per più di 200 rifugiati provenienti da Ucraina, Russia e Azerbaijan. Un vero e proprio microcosmo dove in tanti, specialmente donne e bambini, hanno trovato un letto e un pasto caldo ma anche, e soprattutto, cure mediche. Nell’ambulatorio allestito all’interno dell’edificio infatti, si lavora incessantemente e in costante collaborazione con il personale sanitario locale e ad integrazione dei servizi ospedalieri presenti, in grave difficoltà dall’inizio dello scoppio del conflitto.

    Erano 10, a volte 20, le visite che facevamo ogni giorno in quello spazio di fortuna così ben organizzato ed efficiente: tra i casi più frequenti crisi ipertensive, scompensi cardiaci congestizi, diabete mellito e sindromi da raffreddamento, in parte conseguenze dirette di un inverno gelido. Fuori da quello stabile, infatti, il freddo è diventato complice di una crisi già drammatica. E mentre le temperature rigide compromettono la salute dei più fragili, tra le strade di Chisinau si respira ancora vita e bellezza. Le chiese ortodosse, il grande mercato, i musei e i centri commerciali, il viale principale Stephan Cel a Mar e i palazzi amministrativi, luoghi di culto e di incontro dove la vita scorre a dispetto della sofferenza.

    Federica Orlando, Medico Cuamm

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