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Una stella di speranza

Tumaini è una mamma di 24 anni  che vive nel villaggio di Mtera a 172 km dall’ospedale di Tosamaganga in Tanzania. Dopo un primo parto andato male ha deciso di affrontare il termine della seconda gravidanza nella casa di attesa dell’ospedale di Tosamaganga.

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    Tumaini è una mamma di 24 anni alla sua seconda gravidanza che vive nel villaggio di Mtera a 172 km dall’ospedale di Tosamaganga in Tanzania.

    Il primo parto è avvenuto durante il tragitto verso l’ospedale dove la mamma non ha fatto in tempo ad arrivare e il bimbo purtroppo è deceduto pochi minuti dopo la nascita. Le contrazioni infatti sono iniziate in piena notte e il moto taxi prestato da un famiglia amica del villaggio, forse, è stato troppo lento.

    Nonostante ciò Tumaini, che in kiswahili significa speranza, non si è persa d’animo. Nella nuova gravidanza, per evitare di non riuscire ad arrivare nuovamente in tempo in ospedale, ha deciso di aspettare i giorni precedenti il parto nella Wanyafilo, la casa di attesa per le mamme dell’ospedale di Tosamaganga insieme a tante altre donne incinta come lei.

    Le mamme ospiti della Casa d’attesa hanno compreso, anche in un tempo così complesso di pandemia mondiale da Covid-19, come sia importante il riferimento alle strutture sanitarie, soprattutto in un periodo così delicato rappresentato dalla gravidanza. Ridurre la distanza dai centri di salute è fondamentale per preservare la propria salute e quella del proprio bambino.

    Questi rifugi, come ha potuto constatare anche Tumaini nei suoi nove giorni di permanenza, non sono solo case di attesa: sono luoghi di incontro, di chiacchiere e di confronto tra le future mamme; luoghi in cui si formano legami e amicizie; luoghi in cui si riduce, attraverso il dialogo, la fisiologica paura per uno dei momenti più belli e difficili della vita, la nascita di un figlio.

    E così che la notte è iniziato il travaglio della coraggiosa Tumaini che questa volta è a pochi metri dalla sala parto e alle ore 04.30 ha dato alla luce una bimba sana di 3,3 kg di nome Nyota ovvero “stella” in kiswahili, per la neomamma la più bella ad illuminare quella notte africana.

    Proprio perché per paura del contagio da Covid-19 le mamme rischiano di partorire a casa, aumentando la mortalità legata al parto, con la campagna “Come prima più di prima” vogliamo rinforzare il nostro intervento in salute materno infantile sostenendo il servizio di 14 “case d’attesa” in 5 dei nostri paesi d’intervento assicurando cibo, visite prenatali e un parto sicuro alle mamme e ai loro bambini.

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