Medici con l'Africa Cuamm

la salute è un diritto,
battersi per il suo rispetto
è un dovere
DONA ORA Il tuo aiuto può fare la differenza

ACCESSO ALLE CURE PER IL DIABETE: SE NON ORA, QUANDO?

537 milioni di persone nel mondo sono affette da diabete, 24 milioni in Africa. Numeri destinati ad aumentare secondo l’OMS. Anche quest’anno, Medici con l’Africa Cuamm partecipa alla campagna per la Giornata Mondiale del Diabete e rafforza il proprio impegno per prendersi cura delle persone con malattie croniche non trasmissibili.

Condividi con i tuoi amici:

    Nel mondo

    537 milioni di persone nel mondo sono affette da diabete, 4 su 5 vivono nei Paesi a medio e basso reddito, 24 milioni in Africa. Numeri destinati ad aumentare nei prossimi anni secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

    Questo è il quadro complessivo delle malattie croniche non trasmissibili (NCDs) che si è aggravato ancora di più a causa della pandemia da Covid-19, con un forte impatto sui sistemi sanitari, in particolare nei contesti più fragili: sono stati interrotti tanti servizi di prevenzione e cura su diabete e ipertensione e campagne di sensibilizzazione. Perciò quest’anno, l’International Diabetes Federation (IDF) ha lanciato una campagna triennale (2021-2023) per la Giornata mondiale del Diabete, il 14 novembre, con lo slogan: “Accesso alle cure per il diabete: se non ora, quando?” proprio con l’obiettivo di promuovere la prevenzione, di migliorare l’accesso alle cure e di mettere in evidenza la necessità di nuove azioni per combattere le malattie croniche non trasmissibili.  La Giornata mondiale sarà anche l’occasione per ricordare il centenario della scoperta dell’insulina da parte di due scienziati canadesi Frederick G Banting e il suo allievo Charles H Best. Un evento rivoluzionario che ha cambiato la storia della medicina per i malati di diabete.

    Medici con l’Africa Cuamm in prima linea

    Anche quest’anno Medici con l’Africa Cuamm partecipa attivamente alla campagna e rafforza il proprio impegno, in particolare in Etiopia, Sierra Leone, Mozambico e Tanzania, anche grazie alla preziosa partnership con World Diabetes Foundation (WDF) e l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS). Ha intensificato il proprio lavoro, espandendo i servizi di screening e cura delle NCDs sia negli ospedali che sul territorio, rafforzando la sensibilizzazione per gli operatori e per le comunità per promuovere una maggiore consapevolezza e stili di vita salutari. Tante le iniziative a supporto dei Ministeri e delle associazioni locali, come EDA in Etiopia e AMODIA in Mozambico, oltre alla partecipazione alle marcie cittadine in occasione della Giornata, anche in Sierra Leone.

    “Credo che la partnership con il Cuamm sia una delle più importanti per noi, per assicurarci che il nostro supporto sia utile per i paesi e i pazienti diabetici. Abbiamo bisogno di partner forti, con esperienza, risorse, e che sappiano collaborare con i Ministeri della salute, le autorità sanitarie locali, gli ospedali, spesso in circostanze complesse – afferma Bent Lautrup-Nielsen, Direttore del Global Development and Advocacy Department di WDF. Le persone con le malattie croniche sono state le più colpite dalla pandemia. Ciò ha dimostrato che non possiamo considerare le malattie infettive e croniche come separate, ma al contrario integrate, così come unico e integrato deve essere il sistema sanitario nell’affrontarle”.

    Screening diabete Moz

    In Mozambico, il Cuamm è stato tra i primi, insieme al Ministero della Salute, a occuparsi di diabete. “Gli sforzi inizialmente si sono concentrati su attività di sensibilizzazione e screening sul territorio ma poi, con l’obiettivo di beneficiare al meglio i pazienti diabetici, è nato un programma integrato sulle malattie croniche non trasmissibili – racconta Paolo Massaro, capo progetto Cuamm in Mozambico -. La necessità è quella di partire dalle comunità, ma anche di offrire servizi di qualità a livello primario, in grado di identificare nuovi casi e di garantire il trattamento, assicurando la continuità della cura. Ed è nell’ottica di migliorare l’accesso alle cure per tutti i pazienti diabetici, che a partire da gennaio 2022 il programma sulle malattie croniche che il Cuamm sta portando avanti, includerà attività sul Diabete di Tipo I – continua Paolo -. È davvero necessario dare una risposta strutturata a un problema che nella società mozambicana è sempre più presente, ma che purtroppo non ha l’attenzione che si merita”.

    In Tanzania, il Cuamm si è concentrato sull’interconnessione di diabete e malnutrizione.

    “Il diabete, specialmente al suo esordio e se non trattato, può provocare un calo di peso e una condizione di malnutrizione che a sua volta può causare alcune alterazioni metaboliche che nel tempo possono provocare l’insorgenza del diabete. Quando la malnutrizione è a carico della donna incinta poi, può determinare un aumentato rischio di diabete per il nascituro”, ricorda Agata Miselli, medico Cuamm in Tanzania.  “All’ospedale di Tosamaganga, presso la clinica diabetologica aperta dal Cuamm nel 2016, sono in cura oltre 350 pazienti, e tra i più giovani, di età compresa tra 2 e 40 anni, la percentuale di quelli che si presentano alla prima visita con grave sottopeso supera il 30%” continua Agata.

    Perciò, il Cuamm ha promosso un ciclo di “lezioni di cucina” dedicate a questi pazienti e ai loro familiari, durante le quali vengono cucinati piatti con ingredienti disponibili localmente, con adeguato apporto nutrizionale e a basso indice glicemico. L’iniziativa serve anche a favorire un rapporto sano con l’alimentazione per questi pazienti, ai quali troppo spesso vengono date indicazioni privative, con un conseguente aggravamento del sottopeso e un ulteriore peggioramento della qualità della vita degli stessi.

    È fondamentale oggi, più che mai, prendersi cura dei malati cronici e veder garantito l’accesso ai servizi sanitari di cui hanno bisogno.