In uno degli Stati più fragili al mondo il Coronavirus si affronta con pochi mezzi e la speranza che l’onda d’urto non impatti in maniera così drammatica. Intervista a Enzo Pisani, medico Cuamm in Sud Sudan.

In uno degli Stati più fragili al mondo il Coronavirus si affronta con pochi mezzi e la speranza che l’onda d’urto non impatti in maniera così drammatica. Intervista a Enzo Pisani, medico Cuamm in Sud Sudan.
In un paese che fatica a trovare stabilità, Medici con l’Africa Cuamm inaugura due strutture sanitarie: la nuova pediatria a Rumbek (Lakes State) e la sala operatoria a Nyal (Ex Unity State). La stabilità di un paese passa anche attraverso la messa in funzione del suo sistema sanitario.
Nasce un nuovo team di sostegno a Medici con l’Africa Cuamm che vuole unire la passione per le moto alla solidarietà con l’Africa. Presentazione sabato 18 gennaio, ore 16, padiglione 7, Fiera di Verona
Medici con l’Africa Cuamm taglia un piccolo traguardo simbolico, mettendo a disposizione dell’Africa il suo operatore numero 2.000.
Fare cooperazione vuol dire occuparsi di molte attività e si può fare in molti modi, ma soprattutto vuole dire decidere di esserci, in Africa, e rendersi utile. Il logista è colui che cura il nostro lavoro sul campo a ogni livello, perché funzioni nel modo più efficace.
Ecco i risultati dell’intervento, realizzato in consorzio con OVCI La Nostra Famiglia e Fondazione AVSI, in ambito sanitario, nutrizionale, di inclusione sociale e di protezione della popolazione sfollata e residente in ex Lakes State e nell’area di Juba.
Medici con l’Africa Cuamm e il Fondo di beneficenza di Intesa Sanpaolo insieme per sostenere alcuni ospedali del Sud Sudan.
Garantire servizi sanitari in una delle aree più remote, dove il conflitto impedisce l’accesso al cibo e all’assistenza di base sembrava una scommessa impossibile. Eppure l’intervento presso il centro di salute di Nyal e nella sua area di riferimento ha tradotto in realtà questo obiettivo, come dimostrano i dati sanitari raccolti nel corso di un anno.
Una crisi umanitaria innescata da guerra e carestia sta costringendo 2,5 milioni di persone a scappare e cercare rifugio in Etiopia e Uganda.
Si è concluso l’intervento “Integrazione dei servizi materno e infantili con HIV, TB e malaria in Sud Sudan” sostenuto da AICS nelle Contee di Yirol West e Mundri East.
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