Un lavoro di squadra aumentano i ricoveri, si dimezza la mortalità
Due anni di intervento a supporto dei servizi chirurgici al Complexe Hospitalier Universitaire Pédiatrique de Bangui (CHUPB) in Repubblica Centrafricana.
Garantendo cure chirurgiche continuative gratuite e di qualità, attrezzature e farmaci necessari per le terapie, anche grazie alla Cooperazione italiana, il Cuamm ha contribuito al Complexe Hospitalier Universitaire Pédiatrique de Bangui (CHUPB) all’aumento dei ricoveri e al dimezzamento nella mortalità del reparto di chirurgia tra il 2018 e il 2019. Dopo una breve flessione dovuta all’impatto di Covid-19, continuano infatti i ricoveri per fratture esposte, traumi cranici o addominali, malformazioni, non solo casi provenienti da Bangui ma anche da altre aree del paese o riferiti da altre ong e strutture sanitarie. Il ruolo chiave del reparto di chirurgia è ancora più evidente dal tasso di occupazione dei letti, rimasto sopra l’80%.
«Essendo l’unico ospedale pediatrico del paese dove si fa chirurgia pediatrica, arriva un po’ di tutto soprattutto grandi malformazioni e urgenze ma anche appendiciti e peritoniti trascurate da oltre una settimana – racconta Alessandra, chirurgo Cuamm presso il CHUPB -. Arrivano casi di pazienti da tutto il paese che sono già stati operati due tre volte altrove non adeguatamente e perciò hanno bisogno di un ulteriore intervento».
Da dicembre 2019 a settembre 2020, 31.599 pazienti hanno avuto accesso al reparto di chirurgia, 1.819 gli interventi chirurgici realizzati, 59.527 i pazienti che accedono ogni mese al triage per urgenze mediche e chirurgiche. Il 28% dei 1.653 pazienti ricoverati in chirurgia sono stati riferiti da parte di altre strutture sanitarie.
Questi sono solo alcuni dei risultati di questo intervento, un intervento fatto sì di numeri, di indicatori e performance sanitarie ma soprattutto fatto di persone, di volti, di storie dei pazienti, delle loro famiglie e degli operatori sanitari e non, che affrontano insieme le sfide quotidiane di questo contesto così fragile.
«Questa è stata decisamente l’esperienza umana, professionale e spirituale più forte. Mi si è rivelata una realtà che non immaginavo nonostante la mia lunga esperienza professionale». Queste le parole di uno dei tanti operatori sanitari che sono passati per l’ospedale pediatrico di Bangui e che hanno lasciato il proprio cuore nel “cuore dell’Africa”.
Un contesto complesso, fragile, alle prese con molte sfide quotidiane, l’insicurezza generalizzata e la scarsa disponibilità e qualità di servizi sanitari essenziali. È la Repubblica Centrafricana o Bêafrîka, “il cuore dell’Africa”, come la chiama la popolazione in sango, la lingua nazionale. Un cuore affaticato ma che non si arrende e vuole reagire.
Il Complexe Hospitalier Universitaire Pédiatrique de Bangui (CHUPB) è l’unico ospedale pediatrico terziario del paese, pensato per rispondere a casi pediatrici specialistici, alle urgenze chirurgiche pediatriche e per realizzare interventi chirurgici complessi, oltre ad essere la struttura di riferimento per i casi di malnutrizione acuta grave e un centro di formazione e specializzazione per futuri operatori sanitari. Medici con l’Africa Cuamm si impegna quotidianamente, a fianco del personale dell’ospedale, per migliorare e rafforzare il funzionamento del CHUPB con un approccio partecipativo e sostenibile affinché l’ospedale abbia maggiore autonomia e competenza nella gestione dei servizi.
Il funzionamento del reparto di Chirurgia dell’ospedale è garantito dalla passione e dedizione quotidiana di un piccolo team formato da Alessandra, il chirurgo Cuamm espatriato, da un chirurgo locale ed altri cinque medici. Il loro lavoro costante di cura è stato possibile anche grazie al progetto “Supporto di emergenza ai servizi di chirurgia del Complexe Pédiatrique de Bangui, Repubblica Centrafricana, fase II”, finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo. L’iniziativa, della durata di un anno, è cominciata a dicembre 2019 in continuità con un intervento precedente con l’obiettivo di garantire servizi chirurgici di qualità, attraverso l’assistenza tecnica e formazione on the job, la fornitura di farmaci essenziali, il supporto dei costi correnti, il rafforzamento del triage e del sistema di riferimento. Anche in questo difficile tempo di Covid-19.
Grazie al contributo di