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Un lavoro di qualità e di cuore

Un lavoro quotidiano di cura nella Chirurgia dell’Ospedale Pediatrico di Bangui, in Repubblica Centrafricana, e ancora più intenso nei mesi della maturazione dei manghi, quando si moltiplicano le urgenze dovute ai traumi da caduta dei bambini dagli alberi.

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    Tempo di manghi a Banguì e dintorni, tempo di “syndrôme manguier”, la sindrome del mango, per il reparto di Chirurgia del Complesso Ospedaliero Pediatrico di Bangui. «Una sera, molto tardi, ricevo una chiamata per un trauma addominale conseguente ad una caduta da un albero di mango – racconta Alessandra Cattani, medico chirurgo –. Si tratta di un bimbo di 4 anni, Samuel, che mi guarda tenendo la sua manina sull’addome disteso e dolente, ha un marcato pallore agli occhi, ai palmi delle mani e alle piante dei piedi, e un’agitazione che si aggrava sempre di più». È così tutti gli anni: nei mesi della maturazione dei manghi, da metà marzo a metà giugno, in Chirurgia si moltiplicano le urgenze dovute ai traumi da caduta dei bambini dagli alberi di mango: fratture di ogni tipo, traumi cranici, emorragie interne.

    L’ecografia, eseguita all’istante, conferma la diagnosi di emorragia interna. «Decido di mandare velocemente l’ambulanza a prendere a casa l’anestesista di turno – continua Alessandra –, raccomandando di fare il più in fretta possibile. Nel frattempo, richiediamo il sangue necessario per la trasfusione e prepariamo la sala per l’intervento. Le condizioni del piccolo Samuel peggiorano rapidamente: è sempre più pallido e da agitato è divenuto letargico, cioè in uno stato di sonno, con reazioni psichiche ridotte e mancata risposta ai normali stimoli. All’arrivo dell’anestesista voliamo letteralmente in sala operatoria, col bambino in braccio, per fare prima ed evitare gli “scossoni” causati dalla barella. È quasi incosciente ma, quando lo adagiamo sul tavolo operatorio, mi afferra la mascherina di stoffa e con gli occhi spaventati mi dice Moundjou, che in sango, la lingua locale, significa “bianco” e poi aggiunge: “non farmi male”. L’anestesista, bravissimo e conscio dell’urgenza della situazione, lo intuba in 10 secondi. L’intervento conferma la gravità del quadro clinico: molto sangue nella cavità addominale. Abbiamo asportato la milza ed iniziato la trasfusione una volta arrestata l’emorragia. Nemmeno un’ora dopo il bambino viene trasferito nella sala intensiva post-chirurgica, incosciente ma ancora vivo, e con la seconda trasfusione in corso».

    Banguì 146

    «La mattina dopo è ancora là, dorme. Durante il giro visita lo chiamo “Samuel, Samuel!” e dopo vari tentativi apre gli occhi; è stanco, debole, provato. Solleva la mano e me la porge come se volesse salutarmi. Gli abbasso la palpebra inferiore per un controllo, poi lo lascio riposare. Inizia a riprendersi lentamente e dopo tre giorni lo trovo seduto sul letto e, non appena mi avvicino, si abbassa da solo la palpebra per mostrarmi gli occhi; è il suo modo per dimostrarmi che sta bene. Scoppiamo tutti a ridere. Poi mi sento chiamare: “Moundjou! Moundjou! Devo chiederti una cosa: oggi voglio mangiare”. “Ah sì? E cosa vorresti?” dico io, “Pollo!” risponde Samuel. “Ah, beh, allora sei proprio guarito”».

    Il funzionamento del reparto di Chirurgia dell’Ospedale Pediatrico di Bangui, l’unico a fornire un servizio di chirurgia infantile in tutto il paese, è garantito dalla dedizione e dall’impegno costante di un piccolo team formato da Alessandra, il chirurgo Cuamm espatriato, da un chirurgo locale ed altri cinque medici. Il loro lavoro quotidiano di cura è reso possibile anche grazie al progetto “Supporto di emergenza ai servizi di chirurgia del Complexe Pédiatrique de Bangui, Repubblica Centrafricana, fase II”, finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo che mira a garantire servizi chirurgici di qualità, attraverso l’assistenza tecnica e formazione on the job, la fornitura farmaci essenziali, il supporto a costi correnti, il rafforzamento del triage e del sistema di riferimento. Anche in questo difficile tempo di Covid-19.

     

    Grazie a

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