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Giornata Mondiale del diabete Anche in Africa

Nel mondo, 537 milioni di adulti vivono con il diabete; 24 milioni sono in Africa ma il continente è il primo in termini di mancato accesso alla diagnosi e il diabete diventa, silenziosamente, una delle principali cause di morte.

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    “Conosci i rischi, impara a proteggerti”: è lo slogan proposto quest’anno dalla Federazione Internazionale del Diabete in occasione del 14 novembre, Giornata mondiale del Diabete. Uno slogan per sottolineare l’importanza di conoscere i fattori di rischio che concorrono all’incidenza del diabete di tipo 2 in modo da poter ritardare o prevenire la malattia senza tuttavia dimenticare il ruolo di terapie e buone abitudini di vita nella gestione del diabete di tipo 1.

    I dati parlano chiaro: 537 milioni di persone con il diabete nel mondo; 24 milioni solo in Africa, dove però solo il 46% dei casi viene diagnosticato e dove si prevede che il numero di persone affette da diabete arriverà a 55 milioni entro il 2045, aumentando così del 129%. 1 bambino ogni 8 nati vivi è affetto da iperglicemia durante la gravidanza. Nel 2021, solo in Africa, sono morte 416.000 persone a causa del diabete.

    L’impegno del Cuamm nella lotta al diabete è focalizzato principalmente in Etiopia, Mozambico, Sierra Leone, Tanzania e Uganda. Dalla sensibilizzazione e prevenzione, sia nei centri di salute che nei villaggi, agli screening, per controllare la glicemia, lo stato di salute in generale e i parametri per individuare precocemente le malattie non trasmissibili così da iniziare prima possibile il trattamento. Il tutto in collaborazione con le autorità locali, arrivando in alcuni casi come il Mozambico, anche a stilare le “Linee guida ministeriali per la cura e il trattamento del diabete e dell’ipertensione” o come la Sierra Leone dove sono state stilate le prime “Linee guida sulla gestione del diabete gestazionale”.

    Un lavoro reso possibile grazie a tanti sostenitori che assicurano il loro appoggio e grazie alle partnership con interlocutori come Aics e World Diabetes Foundation.

    Il problema più grave resta quello di dare spazio a malattie silenziose, come lo sono quelle croniche non trasmissibili per le quali resta cruciale la prevenzione. Tuttavia, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il continente africano è oggi quello in cui è più difficile garantire diagnosi precoci e tempestive. Le cause sono molteplici: la mancanza di strutture e attrezzature per i test, la scarsità di personale sanitario adeguatamente formato, il limitato accesso alle strutture sanitarie e la mancanza di consapevolezza sul diabete sono alcune delle barriere che ostacolano la diagnosi.

    E per questo oggi 14 novembre, sono state varie le iniziative realizzate nei paesi africani: a Beira, in Mozambico, Medici con l’Africa Cuamm supporta la Direzione Provinciale di salute nell’organizzazione di una giornata di sensibilizzazione e screening alla presenza di autorità locali continuando poi con un secondo appuntamento, il 16 novembre, per una fiera di salute nel distretto rurale di Nhamatanda. Diverse le proposte in programma anche in Sierra Leone dove, in coordinamento con il consiglio di amministrazione della rete per le malattie croniche non trasmissibili (NCD Network), il Cuamm sta seguendo una serie di iniziative a livello nazionale: campagne di sensibilizzazione via radio, sessioni pubbliche nei mercati e luoghi di ritrovo, fiere di salute, che porterà nello specifico nel distretto di Pujehun dove è in corso un programma volto a fornire servizi integrati di assistenza a supporto di pazienti con malattie croniche.

    Guarda le foto dell’evento di Beira

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