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Covid-19 #iorestoacasa

Siamo vicini alle tante persone colpite, a tutti i medici e gli operatori sanitari in prima linea, alle persone più vulnerabili, particolarmente esposte al contagio. Certi che questa emergenza passerà, grazie al contributo responsabile di ciascuno di noi.

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    In questi giorni seguiamo con attenzione l’evoluzione del #Coronavirus in Italia. Siamo vicini alle tante persone colpite e a quelle più vulnerabili, particolarmente esposte al contagio. Allo stesso modo siamo accanto al personale sanitario che è in prima linea nel fronteggiare l’epidemia.

    Tra loro sono tanti i medici e gli infermieri che sono partiti con noi per l’Africa o che si stavano preparando a farlo. In queste ore vivono una situazione di grande fatica, di fronte a un virus di cui si conosce poco. In tanti stanno portando il loro contributo di conoscenza e competenza, maturato anche nella gestione di epidemie sanitarie in contesti a risorse limitate, dove la povertà di mezzi obbliga quotidianamente a fare i conti con scelte difficili.

    Non possiamo che essere solidali con loro e rispettosi verso chi deve prendere decisioni importanti con insufficienti evidenze scientifiche a disposizione. Da operatori sanitari ribadiamo che per ridurre l’epidemia e frenare il suo impatto sul sistema sanitario italiano, tutti possiamo fare qualcosa: rispettare le misure di contenimento e di distanziamento sociale, ridurre i nostri spostamenti, rimanere a casa.

    Alle pagine del Mattino di Padova, che lo ha raggiunto in Sud Sudan, nei giorni scorsi don Dante Carraro diceva:

    I veneti sono capaci di esprimere tanta ostinazione, tanta silenziosa caparbietà e quella forza che ci ha consentito di rialzarci negli anni difficili del dopoguerra, in quelli della crisi economica e in altre situazioni drammatiche. Dobbiamo andare avanti, ma senza lasciare indietro nessuno, senza dimenticare gli ultimi. Il Veneto e l’Italia intera ce la faranno. Dalle difficoltà si esce tutti insieme, e non c’è vero sviluppo se si lascia indietro qualcuno. Viviamo un unico mondo, è un sistema di vasi comunicanti. Eravamo noi a temere le malattie portate dagli altri, ora invece possiamo essere quelli che provocano il contagio. Il mondo è unico, l’umanità è una soltanto e unico deve essere anche il progetto di sviluppo che coinvolga tutti. Solo così possiamo andare avanti.

    Questa emergenza passerà anche grazie al contributo responsabile di ciascuno di noi! #iorestoacasa