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AWÈ AWÈ AWÈ: il linguaggio universale della cura

Anna Maria Cristiani, ostetrica Cuamm racconta la sua esperienza all’Ospedale Pediatrico di Bangui.

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    «Awè awè awè è la parola che le mamme sussurrano ai loro piccoli continuamente, per coccolarli e calmarli.Mi sembra di risentire questa dolce cantilena quando penso al mese passato a Bangui, capitale della Repubblica Centrafricana, paese poverissimo, con uno dei tassi di mortalità infantile più alti al mondo, dove ho svolto servizio nella neonatologia dell’Ospedale Pediatrico di Bangui».

    Anna Maria Cristiani, ostetrica Cuamm continua: «Awè è sango, la lingua che parlano gli abitanti di questo paese. All’inizio pensavo che tutti parlassero francese, ma è questa lingua usata dalla mamme per parlare con i propri bambini. Io non capivo il sango, all’inizio è stato un po’ complicato, ma poi ho imparato a comunicare attraverso i gesti, gli sguardi: la cura ha un linguaggio universale che le mamme comprendono. I neonati che arrivano in ospedale spesso hanno dovuto affrontare un lungo viaggio, si spostano dai villaggi più lontani per raggiungere la struttura, purtroppo per alcuni di loro questo spostamento risulta fatale. I neonati sono fragili, soprattutto i prematuri che pesano poco o sono affetti da patologie incompatibili con la vita. Dopo il parto, le mamme non hanno abbastanza energie per raggiungere l’ospedale, così questi bambini arrivano insieme ad altre donne, come le nonne o le sorelle».

    Partorire in Africa può essere molto pericoloso e non sempre le mamme in attesa arrivano in tempo all’ospedale e mettono al mondo i loro figli rimanendo a casa, con grande coraggio ma con altrettanta rassegnazione. Alcuni bambini, nonostante tutto, sopravvivono!

    Ospedale 011

     

    «Ricordo ancora quel neonato di 900 grammi che, dopo aver trascorso un periodo in incubatrice, un giorno, è riuscito a fare a meno dell’ossigeno e ha iniziato a respirare da solo – racconta Annamaria -. Siamo riusciti ad alimentarlo con il latte materno attraverso il sondino, la sua giovanissima mamma lo ha tenuto stretto a sé trasmettendogli il suo calore corporeo e praticando il contatto pelle a pelle, come promuove la “kagaroo mother care”. Che gioia grande è stata poterli dimettere entrambi in salute! Ho imparato a lavorare in un contesto a risorse limitate, garantendo ai miei pazienti un’assistenza di base per riuscire a prendermi cura di tutti con gli strumenti a disposizione. Come quella volta che le culle erano tutte occupate e abbiamo dovuto usare i carrelli a due piani per i neonati! Nonostante gli sforzi e le fatiche di tutto lo staff sanitario, spesso i bambini non ce la fanno: è molto triste doverli riconsegnare, avvolti in una stoffa colorata, alle loro mamme, che li prendono tra le braccia, in silenzio, con un grande dolore nel cuore. In Africa, in un solo mese, ho visto troppi neonati perdere la vita, più di quanti ne abbia visti nella mia lunga vita professionale di ostetrica. E per quanto noi “addetti ai lavori” cerchiamo di non farci coinvolgere dalle situazioni difficili, durante la mia missione, non sempre ci sono riuscita».

    Al suo fianco ci sono sempre stati gli operatori di Medici con l’Africa Cuamm che lavorano al Complexe con l’ambizioso, ma non impossibile, compito di affiancare il personale medico locale per farlo crescere professionalmente e per garantire un servizio di assistenza qualificato per i piccoli pazienti. Tutto questo è reso possibile anche dal progetto “Supporto al Complesso Ospedaliero Universitario Pediatrico di Bangui”, finanziato dal Fondo Bekou dell’Unione Europea e realizzato in collaborazione con Action contre la Faim«Ringrazio Donata, medico Cuamm responsabile del progetto, per avermi dato questa opportunità: credo che la sua grande esperienza e l’amore per l’Africa siano leve importanti per raggiungere i risultati prefissati – conclude Annamaria -. Insieme a lei, ringrazio tutti i miei colleghi che mi hanno fatto sentire parte della famiglia, a loro va la mia gratitudine per il lavoro che portano avanti ogni giorno con l’Africa».

     

    Fondo-Bekou1

    https://ec.europa.eu/

    Questa news è stata prodotta con il supporto finanziario dell’Unione Europea. I contenuti sono di sola responsabilità di Medici con l’Africa Cuamm e non riflettono necessariamente la visione dell’Unione Europea.