Medici con l'Africa Cuamm

la salute è un diritto,
battersi per il suo rispetto
è un dovere
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Il nostro traguardo è portare cure, a tutti

L’estate è esplosa e con essa la voglia di viaggiare. Lo facciamo anche noi: la nostra meta è la cura. E spesso può bastare una vecchia motocicletta per salvare una vita. Dove la salute è un privilegio, il Cuamm arriva.

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    L’estate è esplosa e con essa la voglia di viaggiare. Mare o montagna? Famiglia o amici? Aereo o treno? Ciò che conta è vedere, incontrare, visitare. Lo facciamo anche noi: la nostra meta è la cura. E spesso può bastare una vecchia motocicletta per salvare una vita. Ce lo chiedono tante situazioni difficili in Etiopia, con i suoi 865.000 rifugiati. Aiutiamo le mamme del Sud Sudan che, con i loro bambini, hanno dovuto abbandonare le case per le alluvioni. Arriviamo in Uganda per strade sterrate con i nostri servizi di chirurgia oculare. E ci aspettano in Mozambico dove Cabo Delgado, una provincia a Nord del Paese, è diventata teatro di attacchi terroristici.

    «La mia esperienza professionale con il Cuamm – testimonia Marcello Mazzotta, cooperante Cuamm, responsabile del progetto “UR-BEIRA: rafforzamento dei servizi di emergenza urgenza medica nella città di Beira” – riguarda il trasporto delle emergenze, principalmente ostetriche e pediatriche, ma non solo, dai 15 centri sanitari della città all’Ospedale centrale di Beira, che rappresenta un fulcro sanitario di riferimento per tutta la regione centrale del Mozambico.

    Ogni giorno, 24 ore su 24, le nostre tre ambulanze percorrono decine di chilometri per raggiungere i centri periferici e trasferire all’Ospedale centrale di Beira i casi di emergenza che lì non possono essere trattati per mancanza di attrezzature e di personale specializzato. Ovviamente, le nostre ambulanze non svolgono un semplice servizio di trasporto delle emergenze sanitarie nella città di Beira, ma sono equipaggiate con attrezzature e materiale di consumo basico e un’infermiera di Smi per monitorare i pazienti durante il tragitto dai centri sanitari all’Ospedale centrale di Beira. E fin qui sembrerebbe un normale servizio di emergenza intraospedaliero attraverso ambulanze, ma le problematiche che il nostro personale affronta ogni giorno sono innumerevoli: in primis, le condizioni della maggior parte delle strade di accesso ai centri sanitari, che sono, a dir poco, proibitive. E si può immaginare la difficoltà delle nostre infermiere a dover stabilizzare i pazienti in ambulanza mentre la stessa fa salti bruschi dovuti alle buche dei percorsi sterrati.

    Solo per rendersi conto della difficoltà, basta pensare che per raggiungere uno dei centri più periferici di Beira, la cui distanza dall’Ospedale centrale è di circa 32 chilometri, ci si impiega non meno di un’ora. L’attività di referral delle emergenze attraverso le ambulanze del Cuamm a Beira è cominciata come risposta all’emergenza del ciclone Idai a fine marzo del 2019 ed è continuata come attività di routine fino ad ora. Dall’inizio delle attività di referral ad oggi, sono stati trasferiti oltre 26.000 pazienti. Non tutti questi pazienti erano casi di emergenza, ma sicuramente abbiamo contribuito a salvare un buon numero di vite umane.

    C’è qualcosa che non potrò mai dimenticare: la profonda gratitudine espressa, in varie occasioni, dalle autorità sanitarie locali e, soprattutto, da alcuni dei pazienti trasferiti dalle nostre ambulanze che, a detta di loro stessi, devono la loro vita all’intervento tempestivo delle nostre ambulanze. Questo, sicuramente, ripaga di tutte le fatiche!».

    Dove la salute è un privilegio, il Cuamm arriva. Anche d’estate, quando il resto del mondo aspira ad andare in vacanza.

    Segui il nostro viaggio e aiutaci a raggiungere il traguardo della cura per tutti!

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