Una guerra in Europa
1- 7 marzo – Ricordo i primi giorni, all’inizio della guerra, come molto tesi. Tutti sentivamo che sarebbe successo qualcosa di tragico, e non era solo l’attenzione mediatica a dircelo, ma anche la consapevolezza che la guerra stava tornando in Europa, dopo quasi 30 anni dalla fine di quella in Bosnia.

Dall’1 al 7 marzo – Ricordo i primi giorni, all’inizio della guerra, come molto tesi. Tutti sentivamo che sarebbe successo qualcosa di tragico, e non era solo l’attenzione mediatica a dircelo, ma anche la consapevolezza che la guerra stava tornando in Europa, dopo quasi 30 anni dalla fine di quella in Bosnia e poco meno da quella in Kosovo. In quei giorni, ho iniziato a seguire gli aggiornamenti che arrivavano dall’Agenzia delle Nazioni Unite incaricata di coordinare le risposte umanitarie (Ocha). Medici con l’Africa Cuamm opera in Africa, il suo cuore batte per questo continente. Ha scelto la strada dello sviluppo dei sistemi sanitari. Ma non si è mai tirato indietro di fronte alle emergenze. Ci siamo trovati dentro la tragedia dell’ebola in Sierra leone, la devastazione del ciclone Idai in Mozambico. E prima ancora il Marburg e la guerra civile in Angola, senza dimenticare il genocidio del Ruanda. Una domanda ha quindi cominciato a rimbombare nelle nostre menti, sollecitata anche da molta gente comune e da partner internazionali: il Cuamm cosa può fare in Ucraina?
Giovanna De Meneghi, Relazioni Internazionali