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Chisinau, Moldavia

17 marzo – L’impegno del Cuamm quindi, una volta ricevuto il via libera da parte del Ministero della Salute moldavo, sarà quello di supportare un centro di accoglienza gestito dalla Diocesi locale, con un ambulatorio mobile per dare una prima risposta sanitaria e alleggerire degli ospedali.

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    17 marzo – È la capitale della Moldavia. 670.000 abitanti che stanno accogliendo un flusso continuo di rifugiati. Soprattutto donne, bambini e anziani, che arrivano dal confine sud di Palanca a 50 km da Odessa. Entrano nel paese e vi rimangono o per pochi giorni, il tempo di transitare per andare in un altro paese europeo o per poter tornare in Ucraina. Il sistema sanitario moldavo è abbastanza strutturato però, in una situazione come questa, le difficoltà di far fronte ai nuovi arrivi sono enormi. L’impegno del Cuamm quindi, una volta ricevuto il via libera da parte del Ministero della Salute moldavo, sarà quello di supportare un centro di accoglienza gestito dalla Diocesi locale, con un ambulatorio mobile per dare una prima risposta sanitaria e alleggerire degli ospedali. Il Cuamm assicurerà la presenza di un medico e di un infermiere italiani, affiancati da un’infermiera moldava (che parla russo, rumeno e italiano).

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