Medici con l'Africa Cuamm

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A Elisabetta Belloni un augurio sincero dal Cuamm

Prima donna a capo dei Servizi segreti italiani, Elisabetta Belloni “è stata punto di riferimento essenziale e insostituibile anche per la cooperazione internazionale e per Medici con l’Africa Cuamm”. A lei, l’augurio  di continuare a portare ancora tanti buoni frutti al servizio del nostro paese.

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    Medici con l’Africa Cuamm con tutti i suoi operatori e volontari, dall’Italia e dall’Africa, esprime grande apprezzamento per la nomina di Elisabetta Belloni alla guida del Dipartimento per l’informazione e la sicurezza. “E’ il riconoscimento di un percorso di servizio disinteressato, gratuito, onesto, competente rivolto al nostro paese da tanti anni – dichiara don Dante Carraro, direttore di Medici con l’Africa Cuamm -. L’ambasciatrice Belloni è stata punto di riferimento essenziale e insostituibile anche per la cooperazione internazionale e per Medici con l’Africa Cuamm, prima a capo dell’Unità di Crisi della Farnesina, poi da direttrice della Cooperazione allo Sviluppo e infine come Segretaria generale della Farnesina. Grande amica dell’Africa, sempre con professionalità, coraggio e tenacia ha accompagnato negli ultimi vent’anni anche il percorso del Cuamm, in momenti tragici, come la perdita della dr.ssa Maria Bonino colpita da Febbre di Marburg in Angola nel 2015 e in momenti di festa, come la visita all’ospedale di Wolisso nel 2008 e la partecipazione ai tanti Annual Meeting Cuamm.

    Nel 2017 a Bologna Elisabetta Belloni diceva: “Certamente l’Africa rappresenta il futuro, ma non solo per gli africani, anche per noi italiani e soprattutto per l’Europa. Credo quindi sia un dovere, ma anche interesse di tutti noi, lavorare per quella che noi oggi abbiamo chiamato alleanza. Abbiamo parlato di un percorso da fare insieme, io parlo di un partenariato che deve soprattutto presupporre l’identificazione del percorso insieme all’Africa e poi lo svolgimento di questo percorso insieme: quindi assumersi insieme la responsabilità di come vogliamo definire il nostro futuro. Sono tante le cose che colpiscono del Cuamm: il primo pensiero è quello dei progetti, che io ho visto portate avanti sul terreno, ma mi voglio riferire a un’altra cosa, alla capacità che ha il Cuamm di curare la formazione. Parliamo di settore sanitario e i medici sono bravi ma questo non basta. Il Cuamm riflette dialogando con le istituzioni e con le popolazioni africane per trovare le forme d’intervento più efficaci e questo è veramente fondamentale ancora prima del lavoro sul campo”.

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    E ancora, nel novembre scorso, in occasione dei 70 anni del Cuamm su Tv2000: “Nei diversi incarichi che ho ricoperto al Ministero degli Esteri ho visto crescere il Cuamm e l’ho visto soprattutto operare sul terreno. Le qualità, le doti del Cuamm sono tantissime. Ma io me limiterei a dire che quella principale è la determinazione a fare bene e a fare del bene, senza la presunzione che caratterizzano magari tante attività nel mondo di oggi, ma con la consapevolezza che ciascuno deve dare un proprio contributo. Questo vuol dire tante cose: voler fare bene del bene, essere dei professionisti quindi prepararsi, informarsi ma vuol dire anche avere compassione, essere solidali, essere pronti all’ascolto e al dialogo nei luoghi dove si opera. Questo vale certamente per il Ministero degli Esteri che ne riconosce la grande capacità di operare e quindi anche a contribuire all’immagine del nostro paese. In sintesi, è un bellissimo esempio di quello che la società civile può fare e come può la società civile aiutare anche ad esportare il meglio del nostro paese”.

    All’ambasciatrice Belloni l’augurio di continuare a portare ancora tanti buoni frutti al servizio del nostro paese in questo nuovo e delicato incarico in cui, ne siamo certi, non mancherà di spendersi con competenza e passione.

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