Don Dante, di ritorno dal Tigray, racconta il desiderio di pace e di ricostruzione, a partire da incontri speciali e da persone che hanno voglia di fare la propria parte per un nuovo futuro.
Don Dante, di ritorno dal Tigray, racconta il desiderio di pace e di ricostruzione, a partire da incontri speciali e da persone che hanno voglia di fare la propria parte per un nuovo futuro.
Continua l’impegno di Medici con l’Africa Cuamm in Tigray, dove la popolazione vive in condizioni precarie a causa della guerra. Un progetto sostenuto dall’Unione Europea per garantire l’accesso sicuro ad una sanità di qualità, anche in situazioni di emergenza.
«Dopo 2 anni di instabilità, dentro la distruzione e le ferite profonde di questa gente, vedo anche tanta forza e voglia di ricostruire. Lo chiedono anche le autorità che abbiamo incontrato, che sono determinate a ripartire e a dare opportunità ai giovani», afferma don Dante Carraro, direttore del Cuamm in visita in questi giorni a Shire, in Tigray. Nel corso della missione anche l’incontro con l’ambasciatore d’Italia in Etiopia, Agostino Palese, in ricognizione della situazione nella zona.
La sopravvivenza nei campi per rifugiati e sfollati interni è davvero difficile. Grazie al progetto “Supporto d’emergenza per un accesso equo e sicuro a servizi sanitari di qualità e prodotti igienici essenziali nelle regioni di Tigray e Gambella” in Etiopia, sostenuto dall’UE, si cerca di migliorare le condizioni di vita e di salute dei più vulnerabili.
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