Andrea Pietravalle è uno specialista in Pediatria e Neonatologia che attualmente lavora per Medici con l’Africa Cuamm presso l’ospedale di Chiulo. Qui racconta una sua giornata tipo all’interno dell’unità speciale di malnutrizione.

Andrea Pietravalle è uno specialista in Pediatria e Neonatologia che attualmente lavora per Medici con l’Africa Cuamm presso l’ospedale di Chiulo. Qui racconta una sua giornata tipo all’interno dell’unità speciale di malnutrizione.
“Non ho la pretesa di essere io a fare la differenza in un territorio come quello angolano – dichiara Maria Sole – ma vado lì per offrire la mia professionalità e per dare il mio contributo nel migliore dei modi possibili”.
Libro edito nel 2000, una delle prime pubblicazioni di Medici con l’Africa Cuamm. Un saggio del giornalista di Repubblica Pietro Veronese, con il reportgae fotografico di Enrico Bossan: storia e impegno dell’organizzazione, immagini da Angola, Mozambico e Uganda.
L’Angola ha ottenuto l’indipendenza dal Portogallo nel 1975; dopo anni di guerra civile, ha raggiunto la pace nel 2002. Oggi esporta risorse minerarie, ma la distribuzione della ricchezza non è ancora omogenea. Il Sud soffre le conseguenze di una forte siccità, con ripercussioni sulla salute alimentare della popolazione.
Presente sul campo dal 1997, oggi le attività del Cuamm si concentrano nella capitale Luanda e nelle provincie di Uige e Cunene, nell’ambito della salute materno infantile e della lotta all’Aids.
“Abbiamo la fortuna di fare il lavoro più bello al mondo, di accogliere una nuova vita, di poterlo fare con un buon livello di sicurezza nei nostri ospedali moderni e attrezzati. In Africa la presenza di un’ostetrica in ospedale o sul territorio può salvare molte vite. In Italia, dove tutto è più sicuro a livello di assistenza sanitaria, spesso noi ostetriche dimentichiamo la bellezza della possibilità che ci è data nell’assistere ogni donna che incontriamo nel momento più importante della sua vita”. Beatrice Buratti, ostetrica con il Cuamm a Damba.
Fare l’ostetrica è per lei il “lavoro più bello del mondo”, perché si accompagnano le donne nel momento più importante della loro vita, il diventare madri; perchè si aiuta una nuova vita a nascere e venire alla luce.
Sono trascorsi già dieci anni dalla morte di Maria Bonino (24 marzo 2005). Pediatra cooperante di Medici con l’Africa Cuamm, morta a causa dell’epidemia di Marburg, virus molto simile all’Ebola che ha colpito l’Angola agli inizi del 2005 e ha tolto la vita a oltre 300 persone. In noi rimane vivo il ricordo del suo sorriso e della sua passione nella cura dei più piccoli.
“Maria era una professionista preparata e competente, rigorosa e scrupolosa. Incarnava in modo esemplare lo stile e gli obiettivi di Medici con l’Africa Cuamm: il servizio generoso, senza rumore, senza grandi pubblicità, per rispetto della sofferenza, per amore dei più poveri dell’Africa. Questo significa essere veramente medici “con” l’Africa”. Così, a un anno dalla scomparsa, don Luigi Mazzucato, direttore di Medici con l’Africa Cuamm dal 1955 al 2008, ricordava Maria Bonino.
“Maria era una professionista preparata e competente, rigorosa e scrupolosa. Incarnava in modo esemplare lo stile e gli obiettivi di Medici con l’Africa Cuamm: il servizio generoso, senza rumore, senza grandi pubblicità, per rispetto della sofferenza, per amore dei più poveri dell’Africa. Questo significa essere veramente medici “con” l’Africa”. Così, a un anno dalla scomparsa, don Luigi Mazzucato, direttore di Medici con l’Africa Cuamm dal 1955 al 2008, ricordava Maria Bonino.
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