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Angola Combattere la TB sul campo

Ivan Alejandro Pulido Tarquino è consulente di Medici con l’Africa Cuamm per il controllo della TB. In questa sua testimonianza racconta la lotta alla malattia in Angola.

Angola Lotta alla TB - Cuamm
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    È da agosto 2015 che lavoro con il Cuamm a Luanda, in Angola, come consulente per il Programma Nazionale di Controllo della Tubercolosi (PNCT), sostenuto dal Global Fund. Offro assistenza tecnica al progetto pilota “Implementazione del DOT-Comunitario in cinque provincie dell’Angola: Luanda, Benguela, Cunene, Huambo, Huila. Il PNCT si occupa della lotta e del controllo della Tubercolosi (TB), seguendo la strategia DOTS (Directly Observed Treatment Strategy) sostenuta da STOP-TB Partnership, un network di oltre 400 organizzazioni internazionali, pubbliche e private, coordinate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).

    L’obiettivo è il controllo definitivo e la eradicazione globale della malattia entro il 2035.

    La TB in Angola

    L’Angola è un paese appartenente alla SADC (Southern Africa Development Community) e, come per altri territori vicini, si trova ad affrontare una difficile e dura lotta contro la TB. È questa una malattia infettiva che richiede un tempo di cura abbastanza lungo (6-8 mesi), durante il quale il paziente deve assumere il trattamento quotidianamente, senza soluzione di continuità sotto diretta osservazione dell’infermiere (DOT). Inoltre la TB tende ad interagire con il virus dell’HIV, alimentando la diffusione della malattia e creando quadri di co-infezione allarmanti e di difficile approccio sia clinico sia psicologico.

    Sino ad oggi in Angola il trattamento per la TB è somministrato presso le Unità Sanitarie locali: i centri di salute, i posti medici, gli ospedali municipali e provinciali, dislocati su tutto il territorio nazionale. Il trattamento è gestito e supervisionato dagli infermieri e dai medici che accompagnano i pazienti, seguendoli durante il lungo cammino verso la cura.

    L’introduzione del DOT-Comunitario sposta l’attenzione al paziente dal livello istituzionale delle unità sanitarie al livello comunitario, dove gli agenti di salute si occupano di assistere i pazienti nella propria comunità di origine direttamente nelle loro case.

    WorldTbDay Angola Cuamm

    Luanda, 24 marzo 2016 – World Tb Day presso un centro sanitario, dedicato alla terapia con osservazione diretta (DOT)

     

    La TB in Africa

    Per capire pienamente l’importanza di tale intervento sanitario, è necessario soffermarsi un momento e pensare alla realtà africana, considerandone alcuni aspetti rilevanti. In primo luogo

    la TB è una malattia associata alla povertà, e, purtroppo, esistono ancora molte aree e regioni in Angola dove le popolazioni vivono in condizione precarie e di povertà estrema.

    In secondo luogo la copertura sanitaria sul territorio nazionale in Angola non è ancora completa, lasciando intere aree senza la possibilità di accesso alla cura. Le comunità al di fuori dei grandi centri urbani si trovano disperse nel territorio, a volte distanti anche più di 50-100 km da un centro di salute. Le vie di comunicazione sono spesso in scarse condizioni di viabilità, soprattutto nelle province, nei territori più distanti. Per raggiungere ogni giorno la più vicina unità sanitaria, un paziente con tubercolosi dovrà possedere risorse economiche tali da garantire il trasporto: solo così possiamo comprendere quali e quanto grandi siano le difficoltà per sostenere l’aderenza al trattamento.

    Grazie al progetto “Implementazione del DOT-Comunitario in cinque province dell’Angola“,  ogni agente comunitario lavorerà nella sua comunità di appartenenza, prendendosi cura dei pazienti in essa presente, ed allo stesso tempo si occuperà di prevenire la comparsa di nuovi casi attraverso l’educazione sanitaria comunitaria, la sensibilizzazione comunitaria, la lotta contro la discriminazione e contro lo stigma sociale.

    Poco meno di una settimana, in visita a una prigione di Stato nel sud dell’Angola, ho salutato i detenuti affetti da TB con queste parole:

    «La TB si puó curare! Non perdete la speranza né sottovalutate la malattia, perché se seguirete passo passo i consigli che vi verranno dati non solo quando uscirete da qui sarete liberi di tornare nelle vostre famiglie, ma sarete anche liberi dalla TB».

    Vi lascio con questo messaggio di speranza!

    di Ivan Alejandro Pulido Tarquino,
    Lubango, Angola, 24 marzo 2016

     

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