Medici con l'Africa Cuamm

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Un viaggio alla scoperta di nuove “Visioni d’Africa”

Visioni d’Africa, il calendario Cuamm 2024, ci conduce in un viaggio attraverso l’affascinante mondo della cinematografia africana.

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    Visioni d’Africa, il calendario Cuamm 2024, ci conduce in un viaggio attraverso l’affascinante mondo della cinematografia africana. A fare da guida in questo percorso c’è Annamaria Gallone, organizzatrice di festival e attività legate alla cinematografie del Sud del Mondo, che ha contribuito ai testi e alla selezione delle pellicole. Le illustrazioni, originali interpretazioni di potenziali locandine di questi film sono a firma di Giordano Poloni. Abbiamo fatto quattro chiacchiere con loro.

    Giordano Poloni

     

    Annamaria Gallone

     

    “Perché ha accolto con entusiasmo la collaborazione con il Cuamm?”
    Giordano: conosco Cuamm abbastanza bene, sono un grande appassionato d’Africa e inoltre in passato e mi sono laureato in cinema e ho lavorato in delle case di produzione. Insomma, una sorta di congiunzione astrale tra tre mondi che ammiro e amo alla quale non ho potuto che rispondere con entusiasmo. Annamaria: ho accolto con entusiasmo la collaborazione con il Cuamm perché conosco il suo impegno per la promozione e la tutela della salute in Africa. Ho vissuto 18 anni continuativi in Africa, ci torno molto spesso e conosco le situazioni di estrema indigenza e dell’assoluto bisogno di cure degli abitanti di tantissimi villaggi. Ho visto bambini denutriti, donne perdere la vita insieme al neonato durante il parto, persone morire per la malaria. Io stessa sono stata ricoverata in un ospedale nel cuore della Nigeria in cui non c’erano né antibiotici, né antimalarici. Penso che il lavoro dei medici e dei volontari del Cuamm sia di altissimo valore umano e assolutamente necessario.
    “Quale può essere il contributo specifico e originale delle organizzazioni che lavorano “con” l’Africa nella cultura?”
    Giordano: credo che come prima cosa possano aiutare una multi-cultura ancora poco conosciuta come quella africana ad emergere e mettere in dialogo due mondi che hanno molto da condividere così da creare sinergie stimolanti. Le arti sono la prima e più semplice porta d’accesso per accedere ad una cultura differente e permettere di conoscere l’altro. Annamaria: penso che il contributo delle organizzazioni che lavorano “con l’Africa nella cultura” sia fondamentale perché la cultura africana è veramente e ingiustamente conosciuta da pochi e veicolarla con progetti originali come questo significa portare un contributo per poter apprezzare chi ci vive accanto ed è spesso oggetto di bieco razzismo.
    “Qual è il tuo rapporto con l’Africa? È cambiato nel tempo?”
    Giordano: all’inizio di curiosità culturale e geografica, anche per la prossimità che abbiamo con gli stati del nord Africa. Ho iniziato a viaggiare in questo continente non molto anni fa ma mi sono ritrovato in una spirale di desiderio e curiosità, a leggere moltissima libri di letteratura e saggi, per scoprire di volta in volta i diversi aspetti degli stati e delle grandi regioni d’Africa. Il mio desiderio è di visitare ancora molti Paesi, finché mi è possibile. Annamaria: ho vissuto in Africa 18 anni consecutivi e ci ritorno molto spesso. Il mio cuore è africano. Ho amato e amo profondamente l’Africa e i miei fratelli e le mie sorelle africane, ho assistito nel tempo all’ingigantirsi delle città e a una notevole evoluzione tecnologica, ma rimane sempre un baratro tra i ricchi e i poveri e permangono problematiche gravi legate alla tradizione, come l’escissione ancora molto presente e la difficoltà di tante bambine e ragazze di accedere agli studi.

    “Giordano, qual è stata la tavola più bella da interpretare e perché?

    “Sono indeciso tra “Mortu Nega” e “La Noire de…” ma propenderei per la seconda perché ha delle atmosfere sospese che ricordano per ovvi motivi quelle della Nouvelle Vague francese e c’è stata quindi questa affinità che mi ha ricordato i miei studi di cinema, una dimensione un po’ nostalgica.

    “Annamaria, Qual è la pellicola più significativa per te e perché?”

    Difficilissima scelta: amo tutti i film rappresentati nel calendario, ma forse per il suo significato tragicamente attuale sceglierei Timbuctu di Abderrahmane Sissako, opera di una raffinatissima estetica, che rifiuta ogni retorica spettacolare per farsi carico del ruolo del cinema di fronte alla violenza.

    “Giordano, qual è il film che ti è piaciuto di più e perché?”

    La Cri du coeur” perché è un film in cui mi sono ritrovato in una situazione un po’ rovesciata rispetto al protagonista in cui al posto della nostalgia c’era il desiderio verso questo mondo lontano.

     

    “Annamaria, qual è la tavola che ti è piaciuta di più e perché?

    Anche qui mi è molto difficile scegliere perché le tavole sono tutte bellissime e Giordano Poloni è riuscito a cogliere il significato profondo dei film e ha realizzato disegni moderni di grandissima efficacia. Forse i due che preferisco sono quello di Afronauts e quello di Yeelen perché entrambi parlano di futuro: il primo rappresenta una parte importante del canone del futuro africano, il secondo perché il bambino che porta l’uovo è il simbolo stesso della vita. Ma anche La Noire de perché riesce ad esprimere la tragica alienazione della protagonista. Insomma: impossibile scegliere!

    “Come avete conosciuto Medici con l’Africa Cuamm?”

    Giordano: Cuamm è una realtà molto nota essendo uno dei maggiori protagonisti per quanto riguarda le ong presenti in Africa; ne avevo sentito parlare durante i miei viaggi e nelle ricerche che avevo fatto riguardanti il continente. Annamaria: ho conosciuto Medici con l’Africa Cuamm grazie a Marco Trovato, direttore editoriale della rivista Africa, con la quale collaboro come critica cinematografica.

    “Cosa vi aspettate da questo progetto?”

    Giordano: per parte mia spero che possa raggiungere un po’ di persone, vicine e non, e stimolare un po’ di curiosità per la cultura e in particolare, visto il tema di quest’anno, il cinema africano.

     

    Annamaria: spero che sia un ottimo ambasciatore per ottenere contributi che sostengano il prezioso impegno del Cuamm. Le persone che conoscono l’Africa troveranno modo di arricchire la loro conoscenza nell’ambito di una cinematografia troppo poco conosciuta e per coloro che la conoscono poco si aprirà una finestra importante su una realtà che va al di là dell’immagine di miseria e primitività troppo spesso veicolata dai media.

     

    “Quale dei gadget regalerai ai tuoi amici?”

    Giordano: mi piace molto il calendario, ma credo che andrò sulla tazza, che uso già moltissimo per bere tè. Annamaria: ai miei amici regalerò il calendario e poi un completo in lana per bebé e il set di tovagliette africane.

     

     


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