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Una lotta tra poveri

Per l’ossigeno, per il posto letto e per il vaccino. In Etiopia, come in tanti altri paesi dell’Africa, la sfida è grande.

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    «A volte mi sembra di voler chiudere il mare in una stanza. Ma sono contenta di essere qui, sto realizzando il mio sogno di quando ero bambina. Quando una mamma con il suo bambino in braccio, ti benedice, questo ripaga di tutte le fatiche». E sono state tante, nell’ultimo periodo, le fatiche nell’ospedale San Luca di Wolisso, in Etiopia. Le parole di Monica, insieme a quelle di Enzo, di Alberto e di Giacomo e le immagini del video, dicono di giorni duri anche a causa del Covid-19, che nel mese di aprile ha avuto diversi casi sospetti al San Luca con ripercussioni sull’attività di tutti i reparti.

    Ad oggi, in Etiopia si contano 271.000 casi di Covid, con un totale di 4.127 morti. Il picco della pandemia è stato proprio nel mese di aprile, quando sono state raccolte queste testimonianze dei medici del Cuamm impegnati a Wolisso.

    «Quando sono arrivato a dicembre, stava finendo un’ondata, c’è stato poi un periodo di tregua, fino a 20 giorni fa, che è ripartita – afferma Enzo Facci, direttore sanitario dell’ospedale -. Il problema nasce quando un paziente sospetto arriva al Pronto soccorso. Noi facciamo il tampone e abbiamo 1 settimana di attesa per ricevere una risposta. In quella settimana il paziente con insufficienza respiratoria resta ricoverato qui e questo intasa l’ospedale».

    Una delle difficoltà maggiori è quella del reperire bombole di ossigeno per le unità di isolamento dove si mettono i casi sospetti. L’ossigeno si trova solo ad Addis Abeba, a 3 ore di auto. Troppo tempo se le scorte scarseggiano.

    Alla fine, anche in Etiopia, come in tanti altri paesi del sud del mondo, la lotta al Covid è una «“lotta tra poveri”, per i posti letto, per l’ossigeno e ti trovi nella condizione di dover scegliere a chi darlo e a chi toglierlo perché sai che non ce la farà. E questo è durissimo», racconta Monica Uliana, specialista in Medicina Interna.

    L’unica soluzione è “un vaccino per “noi”, per tutti, continuando l’impegno in ospedale, per curare il Covid insieme a tutte le altre malattie.

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