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Un incontro speciale a Beira

“Ho sempre desiderato fare il medico. Ho studiato per aiutare la mia comunità, senza distinzioni tra ricchi e poveri”. Dopo 14 anni, Elmano Dos Santos Gomonda è diventato specialista in Medicina Interna, lavora a Beira nel reparto Covid.

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    «Ho sempre desiderato fare il medico. Ho studiato per aiutare la mia comunità, senza distinzioni tra ricchi e poveri”. Era il 25 agosto 2007 quando ho incontrato Elmano Dos Santos Gomonda per la prima volta. Quel giorno è diventato medico, presso l’Università Cattolica del Mozambico a Beira. Uno tra i primi 13 medici laureati nella storia di questa università. L’ho incontrato per caso nei giorni scorsi, davanti all’Ospedale Centrale di Beira. Mi ha riconosciuto lui, d’altronde è raro vedere qui un bianco con la telecamera. È come se avessi incontrato un vecchio amico». Racconta Nicola Berti, in Mozambico per raccogliere foto e video che aiutino a narrare il lavoro del Cuamm.

    Elmano nasce a Nametil, un piccolo centro nella provincia di Nampula, a circa 1.000 km da Beira. Secondo di 8 fratelli, presto deve imparare a dare una mano alla sua famiglia, perché a 12 anni rimane senza papà. Si trasferisce ad Angoche e poi da lì, la vita lo porta a Beira, nella provincia di Sofala. Il suo sogno di diventare medico non lo abbandona mai, nemmeno quando deve lavorare duramente, anche di notte, per pagarsi gli studi e per comperarsi un pc, che in quegli anni, è un vero lusso per uno studente africano. La sua storia, insieme a quella di Eunice, è raccontata in “Corsia non preferenziale”, uno dei primi dvd prodotti dal Cuamm, nel 2007.

    A Beira, anche grazie all’appoggio del Cuamm, nasce l’Università Cattolica del Mozambico, la prima università nel nord del paese, fuori da Maputo, la capitale. Dal 2007 sono oltre 300 i giovani mozambicani che diventati medici a Beira. In un paese che conta 8 medici ogni 100.000 abitanti, ogni medico in più fa la differenza.

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    «Nei miei numerosi viaggi in Mozambico – riprende Nicola Berti – ho incontrato un’altra volta Elmano. Averlo conosciuto e ripreso, nel 2007, a casa sua, nella sua quotidianità e nel giorno della laurea, ha creato un’amicizia speciale. E’ riuscito a laurearsi anche grazie al lavoro di Medici con l’Africa Cuamm, grazie ai tanti medici che negli anni si sono susseguiti e hanno insegnato nell’Università, a chi ha sostenuto la sua e insieme tante altre, borse di studio. Si raccolgono i frutti di semi gettati tanti anni fa. Nel 2009, nel corso di un suo viaggio in Italia per presentare una ricerca fatta insieme al Cuamm, è venuto anche a pranzo a casa mia, così ha conosciuto anche la mia famiglia. La sera della laurea, Elmano mi ha detto “Questo giorno è come un sogno per me e non voglio svegliarmi».

    Oggi, quattordici anni dopo Elmano è ancora lì, a Beira. È diventato specialista in Medicina interna, lavora nel reparto Covid e ogni giorno visita i malati più gravi, aiuta la sua comunità con la sua professionalità e dedizione. Ha realizzato, davvero, il suo sogno.