I più giovani medici del Mozambico
Sono quattro, tre studentesse e uno studente, gli ultimi borsisti Cuamm laureati in medicina all’Ucm. Li incontriamo a Beira, tra le aule della loro facoltà.
Pazienza, umanità, onestà, affabilità ed empatia, insieme ad una dose imprescindibile di professionalità.
Per Atianete, Hercília, Muaziza e Victorino sono queste le qualità che deve avere un professionista medico e che anche loro sperano di conservare negli anni di professione che hanno davanti a sé. Ce lo dicono quando li incontriamo a Beira, nella sede dell’Università Cattolica del Mozambico, Ucm. Sono 4 dei 44 proclamati dottori e dottoresse in medicina generale appena il giorno prima dal Magnifico Rettore il Professor Padre Filipe Sungo. Una grande cerimonia che ha riunito docenti, studenti e studentesse, amici e famiglie in una giornata di festa e commozione.
Nel suo discorso, il rettore dell’Ucm, professor Filipe Sungo, ha voluto ringraziare gli studenti, per l’impegno mostrato, i docenti, per la dedizione all’insegnamento e alla ricerca continua, le famiglie per l’appoggio costante e incondizionato e i partner, compreso il Cuamm, per la loro costante collaborazione. «Questa conquista, che è vostra – ha detto il Magnifico Rettore davanti ad una platea di 893 studenti e studentesse, è anche la testimonianza dello sforzo collettivo che ci unisce come comunità universitaria».
Incontriamo i nostri 4 borsisti qualche giorno dopo i festeggiamenti. I sorrisi e gli occhi lucidi tradiscono l’emozione, ancora forte, di aver raggiunto un traguardo così tanto desiderato. È una sensazione contagiosa che si riflette anche sui nostri volti e, quando Victorino con voce sommessa e un filo di imbarazzo dice «il mio nome è Victorino Fernando Junior, ero uno studente di medicina, oggi sono un medico generalista», non possiamo che abbandonarci ad un forte applauso. Negli ultimi otto anni, Atianete, Hercília, Muaziza e Victorino hanno trascorso la maggior parte del loro tempo tra le aule dell’Ucm e la biblioteca, mantenendo vivo l’impegno e la determinazione anche in periodi di forte difficoltà.
«Non è stato un percorso facile, dobbiamo ammetterlo, per questo oggi siamo doppiamente felici del traguardo raggiunto – dice Hercília con gli occhi che brillano di soddisfazione. 8 anni sono lunghi, il ciclone prima, la pandemia poi, non è stato facile andare avanti. Lo studio richiede costanza e metodo e noi ci siamo ritrovati così tante volte a dover ricominciare da capo! La passione per questo lavoro e il supporto delle persone che credevano in noi sono stati il motore nei momenti più duri».
Quattro giovani medici, quattro storie di impegno e quattro strade ancora da percorrere. Seduti in una piccola aula dell’UCM, quando ormai l’imbarazzo dei primi minuti sembra averci abbandonato del tutto, parliamo di difficoltà e motivazione, aspettative e desideri.
«Pensavo di essere più portato per l’informatica, confessa Victorino. Medicina mi sembrava un impegno enorme, avrei rinunciato a gran parte della mia vita personale. Questa facoltà è come una fidanzata, vuole tutto il tuo tempo! Cosa mi ha convinto? Forse le minacce di mia madre. Dopo un brutto incidente è stata lei, Infermiera, a prendersi cura di me per mesi. Non perdeva mai l’occasione di farmi notare che se non fosse stato per la sua preparazione, sarebbe stato molto più difficile superare quel periodo. Oggi devo a lei la gioia di questa laurea».
La carenza di professionisti sanitari qualificati è infatti ad oggi uno dei maggiori ostacoli al pieno sviluppo del sistema sanitario nazionale in Mozambico. Secondo gli ultimi dati (Oms, 2022) Il Paese, infatti, conta 2.473 medici per una popolazione di 30 milioni di abitanti, solo 778 sono medici specialisti. Un valore medio di 0,8 medici ogni 10.000 abitanti di cui, 2/3 impiegato nella capitale Maputo.
«Ora inizia il lavoro clinico, in Mozambico è obbligatorio fare due anni di servizio come medico generalista prima di, eventualmente, specializzarsi. Possiamo esprimere delle preferenze ma non è detto che riusciremo ad essere destinati dove desideriamo. Alcuni restano in città, altri prendono servizio nei distretti, in ogni caso sarà un periodo utile per capire meglio cosa vogliamo fare» dice Atianete che ad oggi spera di riuscire a trasferirsi a Maputo, per continuare con la specializzazione in medicina di emergenza. La specializzazione è un desiderio condiviso, Victorino dovrà decidere se diventare un pediatra o un ginecologo, Hercília è sicura della sua passione per la chirurgia e Muaziza sogna di diventare la prima endocrinologa del Mozambico.
Medici con l’Africa Cuamm ha avviato l’impegno a sostegno dell’Università Cattolica del Mozambico a partire dalla sua fondazione, nel 1995, contribuendo all’avvio della facoltà di Medicina, la seconda del Paese. Fino ad allora, infatti, gli studi in medicina potevano essere intrapresi solo nella capitale Maputo rendendo la carriera medica difficilmente accessibile a chi proveniva da altre province.
«Studiare fuori casa è sfidante sotto molti punti di vista: devi fare i conti con la solitudine, con le difficoltà economiche e fare del tuo meglio per rispettare l’impegno preso perché sai bene che dietro ci sono molti sacrifici: i tuoi, quelli della tua famiglia e di chi crede nel tuo sogno» dice Muaziza, originaria della provincia di Nampula.
Dal 2007, anno di laurea della prima classe di aspiranti medici, Cuamm ha continuato a garantire il sostegno alla didattica della facoltà di medicina dell’Ucm garantendo, negli anni, sia un supporto concreto alle strutture (aule, laboratori), sia all’equipaggiamento dei materiali utili per la didattica (libri, computer, etc.). Significativa anche la stretta collaborazione al piano di studi, all’interno del quale sono inseriti moduli di insegnamento gestiti da medici Cuamm. Inoltre, all’interno del partenariato, vengono facilitate opportunità di tirocinio presso l’Ospedale Centrale di Beira, promossi progetti di ricerca e soprattutto vengono offerte borse di studio per gli studenti meritevoli. Un esempio concreto di cooperazione che diventa strumento di formazione per tanti studenti e studentesse, e un ponte tra realtà accademiche distanti. Ogni anno, rinnoviamo l’impegno preso anche grazie al supporto di chi, come noi, desidera partecipare al sogno di giovani mozambicani, futuri medici di questo Paese.
Budget
Il budget annuale per sostenere i costi legati ad una borsa di studio ammonta a 3.100 euro per ciascuno studente così ripartiti:
Voce di spesa | Costo annuale |
Costi amministrativi per iscrizione all’Università di Beira | 1.500 € |
Sussidio per vitto e alloggio | 1.200 € |
Sussidio per acquisto di materiali didattici | 400 € |
Totale per un anno | 3.100 € |
Totale per tutto il ciclo di studi (6 anni) | 18.600 € |
Cosa puoi fare
Partecipa al nostro impegno, grazie a te possiamo realizzare gesti concreti che cambiano la vita di tante persone. Sostieni la formazione di medici locali.