Medici con l'Africa Cuamm

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Tierkidi: Far fronte alle complessità locali

Un impegno iniziato nel 2017 nella regione di Gambella a fianco della popolazione locale e dei rifugiati, prima a sostegno dell’ospedale regionale e del campo profughi di Nguenyyiel, e che ora si espande al campo di Tierkidi.

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    «Tre settimane fa abbiamo iniziato a gestire un posto di salute presso il campo rifugiati di Tierkidi – racconta Daniel Frehun, operatore di progetto di Medici con l’Africa Cuamm nella regione di Gambella –. Sin dal primo giorno di apertura, abbiamo registrato un numero di pazienti molto elevato e ad oggi più di 1,700 persone hanno avuto accesso a vari servizi, in particolare visite ambulatoriali, visite prenatali, servizi materni, e vaccinazioni».

    Gambella, in Etiopia occidentale, al confine con il Sud Sudan, è una delle regioni più svantaggiate del Paese con uno scarso accesso alle cure primarie e ai servizi sanitari essenziali. Conta attualmente 485.000 rifugiati, la maggior parte dei quali provenienti dal Sud Sudan, dislocati in 6 differenti campi profughi. Medici con l’Africa Cuamm ha iniziato il suo intervento nella regione di Gambella nel 2017, a seguito di una richiesta del Ministero della Salute etiope. Sono trascorsi 4 anni e il Cuamm si trova sempre in prima linea, in un contesto ancora molto fragile, con una popolazione che, tra le altre necessità, ha un estremo bisogno di aiuto dal punto di vista sanitario. Con il sostegno della Cooperazione Italiana e di altri donatori, un primo supporto è stato dato all’Ospedale regionale di Gambella e all’area circostante, poi l’impegno si è ampliato al campo rifugiati di Nguenyyiel prima e ora anche al campo profughi di Tierkidi che ospita oltre 58.000persone. L’obiettivo principale dell’intervento è assistere e curare 100 donne in gravidanza e 800 bambini sotto i 5 anni, al mese. A questo si aggiunge la fornitura di farmaci, materiale sanitario, e carburante per il generatore di elettricità, oltre alla formazione e supervisione degli operatori che lavorano nel posto di salute.

    «I pazienti ci sembrano soddisfatti dell’attenzione e dell’assistenza che ricevono e i leader comunitari ci hanno detto che da quando è stato attivato il posto di salute, la popolazione non è più costretta a camminare per chilometri per avere accesso ai servizi sanitari», sottolinea soddisfatto Daniel.

    Lo sforzo del Cuamm per fare fronte ai bisogni e alle complessità del contesto viene riconosciuto dalle autorità locali e dalle comunità, ma le sfide rimangono ancora grandi.