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“SAVING LIVES”: COOPERAZIONE è SVILUPPO

Volge al termine il programma “Saving Lives” attivato nel 2018 in Sierra Leone: il workshop a Freetown è stato l’occasione per condividere i risultati raggiunti, in una prospettiva di scambio e crescita per fornire servizi sanitari di qualità a mamme e bambini.

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    Si è svolto a fine marzo il workshop conclusivo del programma “Saving Lives” avviato nel 2018 in Sierra Leone con l’obiettivo di sostenere il Governo del Paese nella lotta alla mortalità e nella riduzione della morbilità materno-infantile e neonatale. In particolare, il programma mira a rafforzare le capacità e competenze del Ministero della Salute e delle autorità a livello nazionale e distrettuale per fornire servizi sanitari di qualità a mamme e bambini, secondo gli standard dell’Oms. Un intervento esteso a 14 distretti, a sostegno di 14 ospedali distrettuali, che ha coinvolto 14 team di gestione della salute distrettuale e 92 Centri di salute comunitaria in tutto il paese. Il programma, finanziato dall’Ufficio del Commonwealth e dello sviluppo (Foreign Commonwealth and Development Office), è stato implementato da Medici con l’Africa Cuamm insieme ai partner del consorzio di ong UNITE guidato dall’International Rescue Committee (IRC).

    All’interno del programma “Saving Lives”, il Cuamm ha svolto il ruolo di leader tecnico per le emergenze ostetriche e la cura neonatale e si è impegnato nel consolidare un programma di mentorship per migliorare le conoscenze e competenze degli operatori sanitari.

    “Ogni responsabile regionale ha reclutato 2 tutor clinici, per un totale di 28 per distretto. Dopo il reclutamento è stata condotta una valutazione per accertare il livello di conoscenze di ogni tutor che poi ha seguito dei corsi di formazione in ambito sanitario – racconta Steven Ngoma, medico Cuamm che lavora come consulente del programma per le emergenze ostetriche e la cura neonatale-. Il tutor tiene sessioni regolari con i propri mentee, studenti, su base settimanale con un minimo di 3 visite per struttura sanitaria. Attualmente, nel distretto di Pujehun, ci sono 16 mentee, 8 dei quali già formati e in grado di gestire le emergenze come dimostrato dalla diminuzione delle morti materne e delle complicanze ostetriche in ospedale”.

    Il Cuamm si è poi dedicato a rafforzare la gestione della catena di approvvigionamento delle banche del sangue.

    “Lo specialista Cuamm della banca del sangue ha fatto una valutazione nei 14 distretti per capire le sfide affrontate a livello distrettuale nel fornire sangue sicuro ai pazienti e per analizzare quali frigoriferi sono più adatti al contesto della Sierra Leone dove spesso manca la corrente elettrica per alimentarli – continua Steven-. Sono stati acquistati, consegnati e installati 12 frigoriferi solari per la banca del sangue in 12 ospedali distrettuali (Rokupa, Kambia, Bo, Makeni, Port Loko, Kailahun, Lungi, Kenema, Kabala, Pujehun e Koidu). I tecnici del distretto sono stati formati sulla gestione di questi frigoriferi e il personale di laboratorio ha seguito dei corsi di formazione sull’uso sicuro e appropriato del sangue”.

    Il workshop è stato quindi un’opportunità per mettere in luce e condividere con partner e stakeholder i risultati raggiunti e le buone pratiche apprese in questi anni. E ancora un momento di riflessione sul percorso fatto e sulle prospettive future, anche per rafforzare la cooperazione tra i sostenitori del programma per migliorare la salute di mamme e bambini.