Medici con l'Africa Cuamm

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battersi per il suo rispetto
è un dovere
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PARTE DA VENEZIA IL TRENO DELLA SALUTE

Taglio del nastro oggi a Venezia Santa Lucia. E poi via attraverso tutto il Veneto,  fino al 22 ottobre, per offrire screening, prevenzione e e sensibilizzazione su buone pratiche di salute.

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    Cinque vagoni, dieci stazioni del Veneto, oltre venti giorni: questi i primi numeri del Treno della Salute che dal 29 settembre al 22 ottobre attraverserà il Veneto per offrire gratuitamente visite, screening e percorsi di prevenzione e sensibilizzazione. Giunto alla quarta edizione, il Treno della Salute, è un’iniziativa di Medici con l’Africa Cuamm insieme ai Ferrovieri con l’Africa, che gode del sostegno della Regione del Veneto e del prezioso supporto della Direzione Prevenzione e di Trenitalia.

    Dopo l’inaugurazione di oggi, 29 settembre a Venezia Santa Lucia, il Treno della Salute arriverà nelle stazioni di Belluno, Bassano del Grappa, Padova, Rovigo, Conegliano, Treviso, Portogruaro-Caorle, Verona Porta Nuova e Vicenza.

    A conclusione dell’iniziativa, il 22 ottobre, sarà organizzato un treno a vapore sulla tratta Vicenza-Schio. Novità di quest’anno: un percorso formativo dedicato a studenti e insegnanti nella scuola secondaria di secondo grado, con lo speciale coinvolgimento dello youtuber Alberto Giannone, specializzato in divulgazione scientifica. 

    Simone Venturini, assessore del Comune di Venezia con delega alla coesione sociale ha detto: «Un benvenuto a tutte le istituzioni e un ringraziamento al trasporto pubblico regionale. Il grande grazie va a Medici con l’Africa Cuamm, una realtà molto legata al territorio che si impegna qui e altrove per dare accesso alla salute e per dare speranze di crescita sociale, culturale ed economica. Questa iniziativa consentirà di far conoscere il lavoro de Cuamm, ma anche di dare accesso a screening gratuiti e di battere sul punto della prevenzione, uno degli aspetti più penalizzato durante il Covid, che ha portato le persone a frequentare meno i luoghi della sanità. Prevenzione è vita, ma significa anche minori costi per il sistema sanitario».

    «Dopo due anni, non nascondo l’emozione di ritornare all’inaugurazione del treno della salute “fisico”. Il treno con le proprie ruote unisce i binari, uno spazio di 1435 cm, che da qui possono arrivare ovunque, fino in Africa – ha precisato Nicola Samà, Ferrovieri con l’Africa -. La nostra missione è unire l’Italia, noi i ponti li costruiamo e li oltrepassiamo. Ringraziamo tutti i colleghi che stanno lavorando anche in questo momento per garantire il servizio al territorio. Sono la forza pulsante di questa azienda e io sono uno di loro. Questa iniziativa nasce dai Ferrovieri con l’Africa e come qualsiasi idea deve avere testa, gambe e braccia, ma soprattutto cuore e il merito è tutto loro. Senza di loro questa nostra idea non sarebbe potuta diventare realtà».

     

     

    Don Dante Carraro, direttore di Medici con l’Africa Cuamm ha affermato: «Come prima parola sento di dire “Grazie”. Alla Regione Veneto, al presidente Zaia e agli assessori Lanzarin e De Berti, alle dottoresse Russo e Palumbo che hanno creduto e sostenuto questo progetto. I due pilastri, perché un paese cresca, sono la salute e l’istruzione. Grazie inoltre a Trenitalia, alla Direttrice regionale Sabrina De Filippi qui rappresentata da Ivan Aggazio e grazie ai Ferrovieri con l’Africa. Questo treno si realizza con l’aiuto di tutti. Oggi qui ci sono i direttori generai di Friuli e Trentino dove il treno speriamo possa arrivare in futuro. La seconda parola è “sogno”. Il nostro sogno è unire l’Italia al grande continente africano per portare il diritto alla salute. Grazie di coltivare con noi questo sogno».

    Un coinvolgimento speciale anche quello di Trenitalia: «Come tutto il Gruppo FS, anche Trenitalia è da tempo impegnata nel proprio percorso di responsabilità sociale d’impresa ed è proprio in quest’ambito che si inserisce la partnership con il Treno della Salute – ha detto Ivan Aggazio, direttore regionale Veneto di Trenitalia -. Le iniziative, rese itineranti per raggiungere il maggior numero di persone possibile, permetteranno al treno di diventare un importante mezzo di conoscenza, utile per incontrare specialisti, informarsi e accrescere la propria consapevolezza circa prevenzione, vaccini e buone pratiche in materia sanitaria».

    Manuela Lanzarin, assessore regionale alla Sanità ha sottolineato: «È un’emozione vedere finalmente ritornare sui binari fisici il Treno della Salute, dopo la pandemia. Il treno incarna i messaggi che in questi due difficili anni abbiamo metabolizzato. Dobbiamo investire in salute, in prevenzione, in accessibilità delle cure. E il Treno della Salute vuole essere tutto questo. È importante far capire che se ci curiamo e abbiamo amore di noi stessi non è solo per noi, ma per l’intero sistema sanitario. Il treno diventa uno strumento essenziale per diffondere un messaggio di prevenzione e buone pratiche in termini di sani e corretti stili di vita. In questo senso è importante il lavoro di collaborazione e sinergia con la dottoressa Palumbo e il mondo scolastico, perché i ragazzi sono straordinari comunicatori verso gli adulti. Questo è un progetto a tutto tondo che la Regione Veneto sente come un presidio importante. Ringrazio tutti i medici e il personale coinvolto e tutto il mondo della sanità e del volontariato che ci fa arrivare più lontani».

    E ricordando la lunga amicizia con il Cuamm che l’ha portata persino in Sierra Leone, l’assessore regionale ai Trasporti, Elisa De Berti ha concluso: «Un progetto che parla di prevenzione, di salute per tutti e unisce il tema dei trasporti, collegando anche il mondo dell’istruzione è davvero speciale. Per questo come Regione, con il Presidente Zaia in testa, non abbiamo avuto dubbi ad accoglierlo. Ringrazio i ferrovieri, forza inarrestabile che danno il cuore per gli ultimi e il Cuamm, ma anche il Comune di Venezia e gli altri comuni che saranno toccati dal viaggio del treno nei capoluoghi del Veneto. Ringrazio Trenitalia per la disponibilità nella realizzazione del progetto, ed è bello vedere direttori del Trentino e del Friuli: sarete inevitabilmente contaminati dal virus contagioso del Cuamm e dei ferrovieri. Ho avuto la fortuna di andare in Sierra Leone con il Cuamm e don Dante e di toccare con mano quello che Cuamm fa sul campo. All’inizio non volevo andare, poi non sono riuscita a dire di no a ed è stata un’esperienza straordinaria che non dimenticherò mai che ci fa capire quando siamo fortunati nell’accesso alle cure».

     

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