Medici con l'Africa Cuamm

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Formazione e consapevolezza per salvare vite

Medici con l’Africa Cuamm in collaborazione con le autorità regionali ha avviato dei corsi di formazione per 283  attivisti comunitari locali per sensibilizzarli nella prevenzione e nel contrasto al Covid-19.

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    «Per me questa formazione non sarebbe potuta arrivare in un momento più cruciale di quello attuale. Ho acquisito conoscenze che non avevo sul Covid-19 – racconta Azmeena, uno degli attivisti comunitari della regione di Shinyanga -. Ora so come proteggere me stesso e le persone intorno a me». Nell’ambito del progetto Test&Treat nelle regioni di Shinyanga e Simiyu in Tanzania, Medici con l’Africa Cuamm in collaborazione con le autorità regionali ha avviato dei corsi di formazione per i Community Health Workers (CHWs), gli attivisti comunitari locali, con l’obiettivo di sensibilizzarli e renderli più competenti nella prevenzione e nel contrasto al Covid-19.

    Sono 283 gli attivisti comunitari coinvolti che, grazie all’attività di formazione, saranno in grado di intercettare e sorvegliare i casi sospetti, di tracciare i contatti e di informare e migliorare la consapevolezza delle comunità rispetto alla problematica e ai comportamenti rischiosi che possono favorire la trasmissione del virus.

    Corso CHWs

     

    Il coinvolgimento di Medici con l’Africa Cuamm nella gestione dell’emergenza in Tanzania era già iniziato nei mesi scorsi attraverso la partecipazione attiva all’elaborazione delle “CBHP Policy and Operational Guidelines”, le attuali linee guida del Ministero tanzaniano sulle iniziative sanitarie a livello comunitario. In seguito, sono stati avviati i corsi di formazione, nonostante le difficoltà organizzative a causa delle misure restrittive e di isolamento.

    Data l’importanza dei corsi, il team di Medici con l’Africa Cuamm si è attivato per assicurare il loro svolgimento nel rispetto delle regole imposte dal governo. I CHWs coinvolti sono stati suddivisi in piccoli gruppi per garantire il distanziamento sociale; sono stati predisposti dei punti per il lavaggio e per la disinfezione delle mani; sono state messe a disposizione mascherine chirurgiche per tutti i partecipanti e garantito un costante ricambio di aria negli ambienti. «Abbiamo deciso di realizzare comunque i trainings per dare un esempio pratico ai CHWs che, se tutte le indicazioni sono adeguatamente osservate, le attività quotidiane possono continuare “normalmente”. Questa è la nuova normalità e dobbiamo imparare a conviverci – afferma, Gasaya Msira, il coordinatore comunitario del Cuamm -. Vogliamo dare un messaggio positivo alle persone: acquisire consapevolezza permette di avere meno paura e di salvare vite».

    «Sono felice per questa opportunità. Ora informerò ed educherò la mia comunità sulle buone pratiche da seguire: evitare il contatto, usare le mascherine, lavarsi adeguatamente le mani e mantenere le distanze – aggiunge Faustine, una CHW della regione di Simiyu -. Non pensavo che con questi semplici passaggi potessimo ridurre la diffusione di una malattia mortale. Agendo insieme possiamo fermare la diffusione».

    Il lavoro sul territorio e il coinvolgimento attivo delle comunità si confermano, anche e soprattutto in questa emergenza, la chiave per “fare salute” efficacemente e un’importante leva di trasformazione sanitaria e sociale d’impatto.