Talvolta prendersi del tempo per guardare davvero qualcosa e non solo per vedere o scrollare distrattamente, è una scelta necessaria. Aiuta l’animo e il cuore. Guardare un dettaglio, cambiare una prospettiva e un angolo visuale, osservare per conoscere e ridurre le distanze che ci separano dall’altro. Può essere l’occasione per immergersi in una realtà differente e capirla un po’ di più. Un modo per cambiare prospettiva perché, come canta Niccolò Fabi, “Visto da qui tutto sembra lontano, convulso e insensato, agitato per niente. Come fosse distratto o indifferente. Sarà anche che spesso lontano dal centro ognuno si scopre un nuovo talento”.

Visto da qui, l’ultimo miglio della cura può sembrare lontanissimo e difficile da capire. Ed è proprio per avvicinare e colmare le distanze che Medici con l’Africa Cuamm propone la mostra fotografica “Fino all’ultimo miglio”. In programma a Milano, dall’11 maggio all’11 giugno, nello Spazio Aperto San Fedele. Un viaggio negli otto paesi di intervento di Medici con l’Africa Cuamm, attraverso i volti e le storie di chi cura e di chi viene assistito, che aiuta lo spettatore a guardare la realtà in modo diverso.

Attraverso le foto di Nicola Berti, grazie alla curatela di Gigliola Foschi, il visitatore potrà immergersi in un percorso fatto di strade rosse di terra e di natura rigogliosa, di stanze e reparti di ospedali, ma anche aule di formazione per giovani e personale locale.

A dare il via alla mostra, un evento di approfondimento, inserito tra gli appuntamenti della Milano Civil Week, che vedrà un dialogo tra Niccolò Fabi, Alberto Mantovani, Guido Forni, Ottavia Fornaciari e don Dante Carraro, con la moderazione di Chiara Bidoli.

L’ingresso è libero, previa iscrizione, fino a esaurimento posti.

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