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“Sono convinta che lo scopo della vita sia lasciare un segno. Lasciare qualcosa di buono e di te agli altri”. Rosalba, di Missione 2000, ogni sabato a La Spezia prepara e distribuisce pasti per i Senza fissa dimora e chi ne ha bisogno.

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    «Non mi sono mai chiesta il perché. Lo faccio e basta. In alcuni momenti della mia vita mi ha aiutata molto. Incontrando i problemi degli altri, pensi meno ai tuoi. Mi sento utile e questo mi fa stare bene». Rosalba Martone è di Sant’Antonio Abate, ma abita a La Spezia da 21 anni e da 20, tutti i sabato pomeriggio o quasi, è impegnata con Missione 2000, associazione che distribuisce pasti ai Senza fissa dimora.

    «Ho cominciato quando i miei due figli frequentavano il catechismo, per dare una mano e non ho mai smesso cercando di organizzarmi tra il lavoro da estetista e i vari impegni. Prima del Covid c’erano una trentina di posti a tavola. Ora distribuiamo i pasti in buste per l’asporto e i numeri sono aumentati, arriviamo anche a 50/70 sacchetti. Non sono solo Senza fissa dimora, ma anche persone che hanno perso il lavoro e non riescono a mangiare. Alcuni vengono anche con i bambini ai quali diamo caramelle e biscotto».

    Un impegno che l’ha portata in questi anni a incontrare tante persone. Storie che ti entrano dentro e non dimentichi più, come quella di Andrej (nome inventato). Un sabato si è presentato a ritirare il pasto, era il 2007. «Ricordo che era giovane, meno di 30 anni e totalmente senza denti. Era originario dell’Est Europa, un falegname. Aveva litigato con il padre e tagliato i ponti con la famiglia. Non aveva nulla. Ha cominciato a chiedermi se potevo lavargli la biancheria e così il sabato, oltre al pasto, gli consegnavo i suoi indumenti che avevo lavato a casa. Beveva molto. Sono riuscita a convincerlo a farsi seguire e ad andare nel dormitorio della Caritas. Ha cominciato un percorso per disintossicarsi. Ora vive in una casa famiglia in un’altra città e ha trovato un lavoro».

    «Non sempre però le persone accettano di cambiare. A volte hanno paura. Anni fa ho conosciuto una ragazza, madre di un bambino di 6 mesi. Viveva per la strada, insieme al suo compagno. Lei ha avuto paura di lottare. Una sera, pioveva molto, il suo bambino stava male, aveva la tosse, era inverno e mi ha chiesto se potevo tenerlo a casa con me la notte. Non sono riuscita a dirle di no. Mi dava i pannolini, il latte e le cose da mangiare e poi veniva a riprenderlo la mattina. Attraverso l’Asl e i servizi sociali siamo riusciti a vaccinare il piccolo e a portarlo in una casa famiglia, da dove poi è stato adottato. Lei non ha provato a cambiare vita, nemmeno per suo figlio. È rimasta per la strada». «Sono convinta che lo scopo della vita sia lasciare un segno, lasciare qualcosa di buono e di te agli altri. Per questo continuo a impegnarmi con Missione 2000 e ora ho cominciato anche a fare del volontariato in carcere. Se potessi, farei di più».

    Rosalba Martone è una dei volontari di Missione 2000 che, insieme a Colazioni con il sorriso, ha ricevuto il sostegno di Medici con l’Africa Cuamm con il progetto IRC19, “Italian Response to Covid19: Improving governance and community preparedness for a resilient society (IRC19)”, finanziato da USAID (Agenzia degli Stati Uniti per lo Sviluppo Internazionale). Grazie a questo contributo, nel 2020/2021 sono stati distribuiti 27.240pasti a La Spezia.

     

     

     

     

     

     

     

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