Medici con l'Africa Cuamm

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Centro vaccinale di Rubano (Pd) Un servizio essenziale

Il Centro Vaccinale di Rubano, gestito dal Cuamm: 33.000 vaccinazioni effettuate da giugno a oggi; 160 volontari coinvolti. Un servizio essenziale per la popolazione reso possibile grazie all’impegno gratuito di tanti volontari in sinergia con la Diocesi di Padova, l’Ulss 6 Euganea e i sindaci del territorio. Accoglienza e clima famigliare fanno la differenza.

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    Alle soglie del Natale, con la pandemia che sta colpendo ancora così duramente, il dono più grande che si può fare è un vaccino contro il Covid-19. Il Centro Vaccinale di Rubano, gestito da Medici con l’Africa Cuamm, in collaborazione con l’Azienda Ulss 6 Euganea, la Regione del Veneto, il Comune di Rubano, la Diocesi di Padova, e grazie al sostegno di USAID (Agenzia americana per lo sviluppo internazionale) e del Lions Club Padova Morgagni, è un punto di riferimento per il territorio circostante e offre un servizio essenziale in questa fase.

     

    Significativi i dati presentati oggi durante una conferenza stampa che si è tenuta presso il Centro: 33.000 vaccinazioni effettuate da giugno ad oggi; 160 gli operatori impegnati, tra sanitari e non che ogni giorno accolgono le persone e vaccinano nelle 4 linee di vaccinazione disponibili.

     Mons. Claudio Cipolla, vescovo di Padova e presidente di Medici con l’Africa Cuamm ha detto: «Come Chiesa siamo a servizio del bene e la salute è un bene molto importante. Dovevamo, in coscienza, metterci a disposizione con tutte le risorse che abbiamo e siamo molto contenti di averlo fatto. In Africa non c’è cibo e noi spesso lo sprechiamo; così noi che abbiamo la possibilità di vaccinarci non possiamo sprecare questa opportunità che ci è offerta, anche per rispetto di chi, nei paesi poveri, con tanta fatica riesce ad avere le dosi e a organizzare le vaccinazioni. Sono molto grato al Seminario che ha messo a disposizione questi spazi e al Cuamm per l’impegno e il lavoro che svolge. Come cristiani siamo invitati a cercare il bene della gente e questa è di certo una strada per dare un servizio alle nostre comunità civili. Il bene che si fa è quello che ci dà soddisfazione e consolazione».

    Forte il legame del Centro di Rubano con il territorio di Padova Ovest, tanto che ben 11 sindaci della zona, nei mesi scorsi, si sono mobilitati, con una lettera-appello, per mantenerlo aperto e in funzione. Da Rubano, a Teolo, da Mestrino a Torreglia, da Rovolon a Cervarese Santa Croce, passando per Selvazzano Dentro, Veggiano, Saccolongo, Abano Terme e Montegrotto, molti i sindaci, o i loro rappresentanti, presenti questa mattina.

    Sabrina Doni, sindaco di Rubano, ha affermato:«Ringrazio la Diocesi, il Vescovo, il Cuamm e tutti voi. Questo centro vaccinale insiste nel territorio di Rubano, però ha servito una popolazione molto più ampia, all’interno dell’Ulss 6. Siamo abituati a pensare al Cuamm come una realtà che opera solo in Africa e invece, con grande generosità, si è messo a servizio anche qui con tanti volontari. Volontari, sanitari e non, che hanno messo a disposizione tempo, risorse, ma anche profonda umanità, per accogliere le persone. E quando, nei mesi scorsi, sembrava che dovessimo chiudere il centro perché l’emergenza pareva finita, come sindaci ci siamo prodigati per tenerlo aperto e ora se ne capisce a fondo l’importanza. È il segno che la collaborazione tra il nostro sistema sanitario, che ci offre gratuitamente un servizio così importante come la vaccinazione, e il territorio che si è messo a disposizione, preso per mano dal Cuamm, porta risultati importanti».

     

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    «Questa pandemia sta creando tante divisioni sociali tra no vax e pro vax – ha sottolineato il direttore generale dell’Ulss 6EuganeaPaolo Fortuna -, divisione che si combatte anche con la solidarietà, con i volontari, con la gente comune che continua a credere in un modello sociale imperniato sulla solidarietà e sulla convinzione che insieme si possono superare anche situazioni di questo tipo. Grazie al Cuamm per quello che sta facendo. Voi state dando un valore morale ed etico aggiuntivo a quello scientifico, già insito nell’importanza di vaccinare la popolazione. Avere dei volontari che certificano che la bontà di questa azione non è solo scientifica, ma ci si crede anche con il cuore è una via fondamentale per superare questa difficile situazione. Con queste due anime arriviamo a certificare che quello che stiamo facendo è davvero per tutti. Queste vaccinazioni devono essere universali, non possono avere confini».

    Tra i tanti volontari riuniti per lo scambio di auguri di Natale, anche Margherita, di 21 anni, la volontaria più giovane impegnata nella fase di registrazione e accoglienza, e il signor Novello, 101 anni e 6 mesi, il più anziano vaccinato presso il Centro di Rubano.

     A loro il grazie sincero di don Dante Carraro, direttore di Medici con l’Africa Cuamm: «Questo centro è il segno di come lavoriamo anche in Africa. Il “Con” del nostro nome sottolinea come noi ci mettiamo a servizio del sistema sanitario locale, anche in Africa. C’è un sistema sanitario pubblico che ha come mandato il mettersi a servizio della gente e noi cerchiamo di metterci al servizio di questo servizio. Dei 23 ospedali in cui siamo, nessuno è di proprietà del Cuamm. Così quando c’è stato bisogno qui nel Veneto, ci siamo chiesti cosa potevamo fare: metterci al servizio! E in 6 mesi tanti sono i risultati, resi possibili grazie alla disponibilità di tanti soggetti che, gratuitamente, si sono impegnati in questa realtà. Ma il più grande risultato, oltre ai numeri, sta nel senso di accoglienza e di umanità, di famiglia, che si respira qui dentro, come mi dicono tutti quelli che si vaccinano qui. È il frutto della gratuità delle persone che si sono messe a servizio del nostro paese e della nostra Chiesa che rende le cose che si fanno più significative e belle, anche alla vigilia di questo Natale 2021».

     

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