Medici con l'Africa Cuamm

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ALL IN ONE: UNA SOLA SALUTE

La salute degli esseri umani, degli animali e dell’ambiente è strettamente interconnessa. Da questo presupposto nasce “ALL IN ONE”, un progetto triennale nella regione della Karamoja in Uganda, supportato dall’Aics e implementato da C&S Africa Mission e Medici con l’Africa Cuamm. Perché la salute è globale.

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    La salute degli esseri umani, degli animali e dell’ambiente è strettamente interconnessa. La pandemia da Coronavirus e i cambiamenti climatici in atto l’hanno reso ancora più evidente. Questa stretta relazione è alla base della “One Health” un approccio integrato e condiviso che mira a tutelare ed equilibrare in modo sostenibile la salute di persone, animali ed ecosistemi.

    È proprio da questo approccio che nasce “ALL IN ONE”, un progetto triennale ufficialmente avviato qualche giorno fa nella regione della Karamoja in Uganda, finanziato dall’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics) e implementato da C&S Africa Mission e Medici con l’Africa Cuamm. Si interviene in particolare nei distretti di Napak e Moroto, in un contesto ad alto rischio endemico di malattie trasmissibili sia umane sia animali, con l’obiettivo di ridurre l’incidenza di tali patologie e di costruire sistemi sociali e sanitari più resilienti, rafforzandone la preparedeness e la capacità di risposta alle malattie.

    “L’aspetto innovativo di questo progetto è averlo adattato al contesto karimojong, dove uomini e animali convivono nelle manyatta, tradizionale insieme di capanne recintate”, ha affermato Paolo Giambelli, rappresentante di Aics in Uganda.

    ALL IN ONE agisce, in modo integrato, su tre livelli: la prevenzione delle infezioni attraverso il miglioramento delle condizioni e delle pratiche igieniche a livello comunitario; il miglioramento delle pratiche di controllo e della sorveglianza epidemiologica a livello sanitario; il miglioramento della sorveglianza delle malattie infettive animali e del benessere animale.

    A livello comunitario, il progetto intende riabilitare 70 pozzi e costruire 210 latrine (pit latrine), promuovendo l’uso consapevole di fonti idriche sicure e di servizi igienico-sanitari, contrastando alcune pratiche diffuse, causa di malattie infettive tra la comunità. A livello sanitario, si mira a rafforzare le competenze del personale degli ospedali di Napak e di Moroto e dei centri di salute periferici, sulla prevenzione per il contenimento e la sorveglianza delle infezioni a potenziale epidemico. L’intervento propone il potenziamento dei due laboratori degli ospedali, in particolare quello di Matany, dove verrà creato un laboratorio di microbiologia di base, in stretta collaborazione con il management dell’Ospedale.

    “La prevenzione e il controllo delle infezioni, specie in ambito ospedaliero, è fondamentale – ha sottolineato Giovanni Putoto, responsabile della programmazione di Cuamm –. Grazie alla preziosa collaborazione tra l’Università di Makerere e l’Università di Firenze, verrà condotta anche un’importante ricerca operativa sulla gestione dell’antibiotico-resistenza, uno studio che genera molto interesse nel Paese per analizzare le cause del fenomeno, ormai un problema a livello mondiale, e generare cambiamenti auspicabilmente”.

    A livello di salute animale, C&S si occuperà di rafforzare il sistema di allerta e controllo delle infezioni animali e zoonosi, attraverso la formazione del personale veterinario, in collaborazione con l’Università di Perugia che svolge una ricerca sull’incidenza delle malattie infettive e zoonosi e sul benessere animale nell’area. Infine, si intende offrire l’opportunità alle famiglie di Napak e Moroto di migliorare le conoscenze in merito alla salute animale, grazie all’avvio di un progetto pilota per avviare attività generatrici di reddito, in particolare per le donne, basate sull’allevamento, promuovendo così l’empowerment femminile.

    Nel nostro mondo globalizzato, siamo tutti vicini e connessi gli uni agli altri. Non esiste la salute individuale, esiste la “One health”, “una sola salute” che richiede un nuovo modo di pensare e di agire condiviso per la salute pubblica globale.