Medici con l'Africa Cuamm

la salute è un diritto,
battersi per il suo rispetto
è un dovere
DONA ORA Il tuo aiuto può fare la differenza

La Settimana della Cultura in Karamoja diventa occasione per donare il sangue

Sono state raccolte 130 donazioni di sangue, durante la festa che, ogni anno nel mese di settembre, omaggia gli antichi usi e costumi della cultura karamajong.

Condividi con i tuoi amici:

    Si è appena conclusa la Settimana della Cultura in Karamoja, un evento che, ogni anno nel mese di settembre, celebra le tradizioni ugandesi, in particolare quelle karamajong. Coinvolgendo centinaia di partecipanti, la manifestazione diventa occasione per sensibilizzare la popolazione rispetto ad un tema di salute. Nel villaggio di Abim, Medici con l’Africa Cuamm ha promosso, così, la “banca del sangue”, cercando di aumentare la consapevolezza sull’importanza di questa donazione.

    Soltanto in due giorni, nei mercati alimentari di Orwamuget e Nyakwae, sono state raccolte 130 unità di sangue da donatori volenterosi. L’attività fa parte di un ampio progetto, realizzato con il sostegno dell’Ambasciata di Irlanda, in collaborazione con il Ministero della Salute ugandese, i Servizi trasfusionali del Paese, l’Università di Mbarara, le associazioni professionali sanitarie e i 9 Governi locali distrettuali della Karamoja (Moroto, Kotido, Napak, Abim, Nabilatuk, Nakapiripirit, Amudat, Kaabong e Karenga).

    Obiettivo primario è rafforzare i sistemi sanitari distrettuali in Karamoja per migliorare l’accesso alla salute di mamme, bambini, adolescenti (RMNCAH) e di pazienti affetti da Hiv. Parallelamente, il programma ha lo scopo di favorire la capacità di raccolta, di conservazione, di distribuzione e d’uso di sangue e di plasma.

    «Quando mio figlio si è ammalato all’età di tre anni – testimonia Adero Pauline, che al mercato di Nyakwea vende manioca – abbiamo raggiunto l’ospedale. Il piccolo aveva bisogno di sangue, ma non c’erano sacche disponibili in quel momento. Allora, siamo stati costretti a spostarci di oltre 30 chilometri per raggiungere il distretto di Amolatar. In quelle ore di viaggio, ho pensato che il mio bambino non ce l’avrebbe fatta. Grazie al cielo, abbiamo trovato il sangue e mio figlio si è salvato. Ora ha 11 anni, sta bene ed è per questo che oggi sono qui per donare, nella speranza di salvare la vita di altri bambini che potrebbero avere bisogno».

    Anche Prophecy Official, cantante gospel di Abim, ha partecipato alla Settimana della Cultura in Karamoja: «Sono molte le madri che muoiono a causa di emorragie post parto. Io dono il sangue ogni volta che si presenta l’occasione, in modo da poter salvare quante più donne possibili.

    «Quando avevo 16 anni, – ricorda Ernest Ayen, presidente dei giovani del distretto di Abim – al rientro da scuola ho scoperto che mia mamma era appena stata ricoverata in ospedale e aveva bisogno di una trasfusione di sangue immediata che, per fortuna, è arrivata.

    Ho una cugina che, di recente, è stata portata d’urgenza in ospedale, proprio quando mi trovavo a casa sua. Aveva bisogno di sangue, ma all’ospedale di Abim non ce n’era. Mio zio ha dovuto correre all’ospedale Lacor di Gulu, distante 300 chilometri. Grazie alla trasfusione, ora è in salute.

    Sono grato ai donatori, per questo dono io stesso. Il Cuamm mi ha spiegato che il sangue raccolto durante la manifestazione rimarrà nella nostra regione per salvare madri e bambini. Ne sono felice!».

    La donazione di sangue rappresenta, nel concreto, un intervento di salute pubblica: doniamo non solo per fare del bene a chi riceve, ma anche a noi stessi.