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A Chiulo c’è l’acqua

Alla vigilia della Giornata mondiale dell’acqua, che ricorre il 22 marzo, dopo due anni, finalmente nell’ospedale di Chiulo c’è l’acqua. Se apri il rubinetto in Maternità o in Pediatria o nella Sala operatoria, ne esce a flusso continuo. E questo non è così scontato a Chiulo.

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    Ogni tanto le belle notizie ci vogliono. Fanno bene al cuore. E questa è proprio una notizia che speravamo di sentire da tempo. Alla vigilia della Giornata mondiale dell’acqua, che ricorre il 22 marzo, dopo due anni, finalmente nell’ospedale di Chiulo c’è l’acqua. Se apri il rubinetto in Maternità o in Pediatria o nella Sala operatoria, ne esce a flusso continuo. E questo non è così scontato a Chiulo.

    Dopo una siccità durata oltre un anno, finalmente dal mese di dicembre è ricominciato a piovere. «Il fiume Cunene è pieno e c’è acqua ovunque. La gente ha iniziato nuovamente a pescare; al mercato si trovano il pesce e vari generi alimentari. Lungo la strada tra Ondjiva e l’ospedale, gli alberi sono verdi, il mais che sta crescendo, gli animali pascolano ma, soprattutto, le persone hanno ripreso la loro vita», racconta Marianna Costanzo, del Settore progetti del Cuamm, da poco tornata dal paese.

    Per avere acqua in ospedale però non bastava la pioggia. È stato necessario il lavoro di tre tecnici (uno del Cuamm e due idraulici in pensione dell’azienda vicentina Viacqua) che hanno lavorato duramente per 15 giorni e hanno sistemato l’impianto idrico. L’approvvigionamento dell’acqua, infatti, avveniva attraverso autobotti che riempivano due serbatori interratie uno pensile. Da qui, con dei secchi, il personale doveva pescare l’acqua e portarla nei vari reparti. Un sistemad’emergenza che garantiva all’ospedale circa 1.250 litri d’acqua al giorno, ovvero 10 litri a persona. Ben lontani dal consumo ideale d’acqua di 60 litri a persona.

    Ora sono state installate le pompe per portare l’acqua dalle cisterne interrate al serbatoio sopraelevato e per distribuire l’acqua direttamente in ospedale, nei vari reparti. Sono state ispezionate le linee del sistema idrico, riparate le perdite ed è stato messo in funzione il tutto. «Alcuni tubi passano sotto gli edifici e non siamo riusciti a ispezionarli, comunque ora il sistema funziona – spiega Antonio Sebben, tecnico del Cuamm -. E’ stato un grande lavoro, non avevamo una piantina del sistema idrico dell’ospedale e quindi abbiamo scavato un po’ ovunque per trovare i tubi. Il grosso problema era che non c’erano i pezzi a Chiulo e dovevamo recuperarli a Ondjiva, a 125 chilometri o a Lubango a 256 chilometri».

    L’ospedale diocesano di Chiulo si trova nel Municipio di Ombadja e offre servizi a una popolazione di riferimento di circa 300.000 persone. Nel corso del 2019, con i suoi 234 posti letto, è stato in grado di garantire 2.940 visite prenatali, 1.422 parti e 303 trattamenti contro la malnutrizione.

    E precisa Donata Dalla Riva, responsabile della Programmazione Cuamm in Angola: «Veder scorrere l’acqua dai rubinetti di tutti i reparti è un risultato enorme, per il quale ringrazio i tecnici che ci hanno lavorato, le aziende e le singole persone che in questi anni ci hanno aiutato ad arrivare fin qui. Da noi sembra scontato avere acqua dai rubinetti, ma in posti come Chiulo non lo è. Il sistema di distribuzione dell’acqua dell’ospedale, infatti, non funzionava da più di un anno. Vedere ora scorrere l’acqua dai rubinetti dei reparti sembra davvero un miracolo».

    Ancora molto rimane da fare a Chiulo, ora l’acqua scorre, ma è necessario completare il lavoro sostituendo la rubinetteria, le docce, razionalizzandone dell’uso, in particolare nella lavanderia. Bisogna affrontare il problema degli scarichi, e quello, più strutturale, dell’approvvigionamento di acqua dai pozzi del sottosuolo. Intanto, però, se apri il rubinetto esce acqua. E questa è una bella notizia.

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    Medici con l’Africa Cuamm ringrazia quanti hanno creduto nel nostro impegno per riabilitare il sistema idrico di Chiulo e ci hanno dato il loro supporto concreto: Viacquae, Pedrollo S.p.A., DAB Pumps, le parrocchie e i Centri missionari impegnati, i club Rotary di varie parti d’Italia, i tanti amici che singolarmente hanno sostenuto quanto fatto fino a qui, il nostro gruppo di volontari di Medici con l’Africa Cuamm Friuli Venezia Giulia, una coppia di giovani sposi, innamorati dell’Africa e di Chiulo. Un grazie per esserci stati e un grazie per tutti coloro che continueranno ad aiutarci.

     

     

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