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A Bangui I nostri infermieri, il nostro futuro

In occasione della Giornata Internazionale dell’Infermiere, dalla Repubblica Centrafricana ci ricordano l’importanza della professione per garantire il diritto alla salute e migliorare le condizioni socio-economiche di un Paese.

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    “I nostri infermieri, il nostro futuro. Il potere economico della cura”.  È lo slogan con cui a Bangui, capitale della Repubblica Centrafricana, è stata celebrata la Giornata Internazionale dell’Infermiere che ricorre il 12 maggio. Nonostante il difficile periodo che il personale sanitario del Paese sta attraversando a causa delle difficoltà finanziarie tutti gli infermieri e le infermiere dell’ospedale pediatrico- dove il Cuamm opera dal 2018  – si sono riuniti in un momento di festa per sottolineare la centralità della professione infermieristica tanto dal punto di vista della cura quanto come investimento per il futuro, dato che i piccoli pazienti ricoverati rappresentano il domani.

    Durante la giornata i vari interventi della coordinatrice sanitaria dell’ospedale, della responsabile dei servizi infermieristici, del dottor Frank Houndjahoue, medico Cuamm e della dottoressa Donata Galloni  hanno portato messaggi di speranza e gratitudine nei confronti degli infermieri che lavorano all’ospedale. Al centro dell’attenzione è stato posto il potere socio-economico dell’assistenza infermieristica: l’accesso a cure di qualità è la base necessaria per una società futura in salute, capace di impegnarsi per migliorare le condizioni del proprio paese. «Gli infermieri sono la spina dorsale del nostro ospedale» ha detto il direttore della struttura Jean Chrysostome Gody. 

    «La Giornata Internazionale dell’infermiere ricorre ogni anno nel giorno in cui è nata Florence Nightingale, donna britannica di origini benestanti che ha lasciato le sue ricchezze per dedicarsi alla cura dei poveri e dei malati. Come noi infermiere della Repubblica Centrafricana, è stata infermiera al fronte durante i periodi di guerra per curare i feriti e veniva chiamata “la signora con la lanterna”. Oggi, noi infermiere del Complexe Hospitalier Universitaire Pédiatrique di Bangui, in onore della sua memoria ci impegniamo quotidianamente per migliorare la cura dei nostri piccoli pazienti. La strada è ancora lunga, ma insieme ce la faremo» ha aggiunto Madame Léonie, una delle tre responsabili del servizio infermieristico dell’ospedale.

    L’ospedale pediatrico di Bangui

    Il Complesso Pediatrico di Bangui, l’unico ospedale pediatrico del paese, è una struttura chiave per garantire i servizi di salute a livello nazionale, e in particolare per le comunità e le famiglie dell’area di riferimento principale dell’ospedale. Ha un’area Medica, una Terapia nutrizionale, una Chirurgia (con sala operatoria, terapia intensiva e ambulatorio). Vi sono impiegati 276 operatori locali (tra medici, infermieri e tecnici). Qui si affrontano tutti i problemi che affliggono i bambini in tale contesto, a partire dalle malattie, come la malaria, le infezioni respiratorie e diarroiche, ma anche i traumi e la malnutrizione acuta severa e, non ultimo, le patologie del neonato. Il problema maggiore resta la difficoltà di accesso all’ospedale dovuto alle distanze, all’insicurezza e alla povertà delle famiglie, nonostante la gratuità dei servizi sia garantita. Strategico è il ruolo dell’ospedale nella formazione dei giovani medici del paese in collaborazione con il Bambino Gesù.

    Il buon funzionamento di un ospedale è, infatti, un importante contributo allo sviluppo e alla pacificazione del paese, perché creare un ambiente dove il malato e, in particolare il bambino, trova “rifugio”, assistenza e cura, indipendentemente dalla fazione di appartenenza, mette al primo posto un tema di uguaglianza e di vulnerabilità, valido per tutti, di fronte alla malattia. Inoltre il creare un clima lavorativo stimolante e motivante per il personale, fa superare le differenze e porta un contributo significativo alla convivenza pacifica. Un ospedale che funziona bene è un segnale di speranza per il futuro.